NAPOLI – La commissione scuola, presieduta da Salvatore Pace, ha fatto il punto oggi, con l’assessora al ramo Anna Maria Palmieri, sulle iscrizioni nelle scuole dell’infanzia comunali e sul capitolo manutenzione. Questo dato, ha chiarito in apertura il presidente Pace, insieme alle questioni dei livelli occupazionali e della dismissione progressiva dei fitti passivi, serve a ridisegnare la mappa dell’offerta formativa del Comune, anche alla luce di quanto previsto dal piano di riequilibrio finanziario.
All’indomani della chiusura delle iscrizioni, l’8 marzo scorso, si è registrato un calo della domanda totale pari a circa 500 unità. La cifra, da sola, per l’assessora, non può essere immediatamente spiegata con un calo di popolazione scolastica per fascia d’età, se prima non si incrocia col dato corrispondente delle scuole dell’infanzia statali. Solo in questo modo, infatti, si potrà verificare se il calo è anagrafico o dovuto al sistema della “doppia iscrizione” nella scuola comunale e statale, circostanza, questa, necessaria per valutare la necessità di riapertura dei termini. Scorrendo l’elenco degli istituti, risultano pochi quelli con un vistoso calo di domande, come nel caso della “Collodi” di Bagnoli, dove la scadenza del fitto passivo e la mancanza di collocazione alternativa sul territorio impone la necessità di rinnovare il contratto col proprietario privato.
Difficile, invece, per la Palmieri, pensare, per le scuole con cali rilevanti, a diminuzioni legate alla competizione con le scuole statali a causa del dimensionamento, come ipotizzato dal consigliere Fucito. La delibera regionale corrispondente è stata infatti approvata successivamente alla chiusura dei termini d’iscrizione. Una riflessione va fatta, ha ammesso l’assessora rispondendo ad una specifica domanda del consigliere Vernetti, sul problema dei pensionamenti in corso d’anno scolastico e sulle situazioni di assenze prolungate che richiederebbero la nomina di supplenti. Sostituire le maestre risulta, infatti, difficile a causa delle criticità legate al piano di riequilibrio finanziario e al progressivo esaurimento delle graduatorie corrispondenti.
La manutenzione, infine, vede almeno quattro Municipalità (sesta, settima, ottava e decima) prive di ditte di riferimento, a causa di ritardi nell’espletamento delle relative gare, ritardi in molti casi dovuti alla confusione interpretativa legata al passaggio dei capitoli di spesa in capo al CUAG (Centro Unico Acquisti e Gare). Per ovviare ai molti disagi, accanto ad una squadra per gli interventi urgenti ed indifferibili messa a disposizione dall’Amministrazione centrale, continuano gli incontri con i dirigenti delle Municipalità per trovare una soluzione operativa. In ogni caso, secondo l’assessora, le Municipalità devono intervenire per fronteggiare situazioni di pericolo.