La Regione Campania non ha idee , e prova a mescolare “parole nuove” come la rinaturalizzazione con interventi pesanti e cementizi. E’ quanto affermano il neoeletto Segretario provinciale di Sel, Carlo Giordano e Maria Lionelli, componente dell’assemblea provinciale del partito di Vendola.
I cittadini vesuviani hanno già conosciuto le politiche del “raddoppio” e si sono mobilitati contro come nel caso dell’insopportabile progetto della seconda discarica nel Parco Nazionale del Vesuvio. La forza e la caparbietà dei cittadini hanno vinto, ottenendo la cancellazione speriamo definitiva del progetto che ipotizzava di trasformarne il Parco in una immensa pattumiera.
Siamo contrari alla politica del raddoppio per quanto riguarda il fiume Sarno – continuano Giordano e Lionelli – la doppia foce è l’ammissione che l’intero bacino idrografico del fiume Sarno continuerà ad essere a rischio nel futuro, nonostante la progettazione delle previste vasche di laminazione e della vasca di esondazione. Gli interventi previsti evidentemente sono inadeguati e quindi si pensa di caricare il territorio del peso di una seconda foce. La relazione, tra l’altro, presenta questo tipo di progetto come lungo e complesso, che necessita di un cronoprogramma più esteso rispetto agli interventi previsti.
Condividiamo, tra l’altro, il giudizio di Legambiente che boccia il “Grande progetto Fiume Sarno quando evidenzia che questi interventi “potrebbero inoltre dare il via a una nuova ondata di cemento, visto che con la realizzazione del Grande Progetto saranno “liberati” dai vincoli idrogeologici oltre 8 Kmq di territorio che potranno divenire oggetto di nuova edificazione e quindi di ulteriore consumo di suolo”. E’ un progetto disarmante nella sua ammissione ed è una dichiarazione di evidente incapacità di riprogettare secondo il criterio strategico di rinaturalizzazione del territorio.
C’è poi un problema di mancanza di partecipazione collettiva alle decisioni che riguardano il progetto e la mancanza di informazioni dettagliate relativamente a tutto l’impianto progettuale.
SEL Torre Annunziata e Sel Napoli sono già mobilitati contro “il Grande progetto Fiume Sarno” – affermano perentori Giordano e Lionelli – siamo contrari all’utilizzo di risorse europee spese per appesantire il territorio, per svincolare chilometri quadrati di terreni, per mortificare i cittadini di Rovigliano che aspettavano la bonifica del Canale Bottaro e che invece ora si ritrovano schiacciati tra due foci.
Esprimiamo un giudizio negativo anche sul ruolo ambiguo dell’amministrazione comunale di Torre Annunziata. Infatti alla conferenza dei servizi che si è svolta il 16/ottobre/2013 proprio sul Lotto 1 (seconda foce) il Sindaco ha abbandonato la riunione facendosi sostituire dal Consigliere Comunale Dott. Amato, comunque non formalmente delegato alla riunione, e si è riservato di far pervenire in seguito una nota tecnica sugli interventi caratterizzanti il Lotto n. 1. Una ammissione di pressapochismo, visto che a quella data, l’amministrazione della città non aveva ancora elaborato una nota sul progetto della seconda foce.
Anche questa volta la mobilitazione dei cittadini – concludono Giordano e Lionelli – servirà a far uscire allo scoperto le tattiche e gli attendismi, e servirà per costruire un importante movimento regionale di opposizione al Grande progetto del Fiume Sarno.