Diventa un giallo la decisione, attesa, della prima sezione civile del Tribunale di Napoli sul caso De Luca in relazione alla Legge Severino dopo l’udienza del 17 dicembre scorso durata oltre cinque ore (il collegio si riservò la decisione sulla richiesta di annullamento del provvedimento di sospensione del presidente della Regione Campania avanzata dai suoi legali). Secondo Il Mattino online la sentenza è stata rinviata a maggio. Una circostanza che non trova, però, conferma tra gli avvocati delle diverse parti coinvolte, a partire dal legale di De Luca. Il governatore mostra sicurezza. “Sono assolutamente tranquillo e sereno, ho detto da sempre che questo era un falso problema, quando i cittadini si esprimono noi andiamo avanti, come è giusto fare in un Paese democratico”, ha detto De Luca rispondendo, a Radio Kiss Kiss Napoli, all’intervistatore che gli chiedeva dell’indiscrezione sul rinvio a maggio. “Ho sempre espresso – ha aggiunto il presidente della Giunta regionale della Campania – il massimo rispetto nei confronti dell’autorità giudiziaria e fino a oggi le pronunce mi hanno dato ragione”. ”Non perdiamo tempo, questo problema riguarda gli sfaccendati che devono inventarsi una polemica al giorno”, ha tagliato corto De Luca. Una situazione, però, che fa dire a Stefano Caldoro, ex governatore del centrodestra e ora capo dell’opposizione in Consiglio regionale, che “la Campania è in perenne bilico e l’incertezza fa perdere credibilità politica”. “Una grande regione perennemente sub iudice, un danno. L’incertezza penalizza tutti”, sottolinea Caldoro, il quale fa i “complimenti agli avvocati di De Luca che tra cavilli, burocrazia, rinvii, tecniche giuridiche mirabili, difendono con i denti il proprio cliente”. Dal canto suo Gianluigi Pellegrino, avvocato che rappresenta alcuni elettori campani e il Movimento Difesa del cittadino nel procedimento di fronte al Tribunale in merito alla sospensione di De Luca dalla carica di governatore, afferma: ”Noi come avvocati non abbiamo ricevuto niente. Se fosse vera la notizia diffusa da alcuni organi di stampa via internet e se fosse così confermato che viene anticipata e resa pubblica a mezzo stampa una decisione presa in camera di consiglio, questo confermerebbe che in questa vicenda il tribunale di Napoli si sta comportando come il porto delle nebbie e che non è solo la giudice Anna Scognamiglio a parlare dalle camere di consiglio”.