SAN GIORGIO A CREMANO – Si presenterà domani, mercoledì 17 aprile, alle ore 11.30 in villa Bruno (via Cavalli di Bronzo, 20), presso la sede della Pro Loco la Settimana della Cultura della Città di San Giorgio a Cremano, in programma dal 21 al 27 aprile. Alla conferenza stampa interverranno Domenico Giorgiano, sindaco di San Giorgio a Cremano, Giorgio Zinno, vicesindaco ed assessore alla Valorizzazione delle Ville Vesuviane, Gennaro Improta, presidente della Pro Loco ed i rappresentanti dei soggetti coinvolti.
L’iniziativa, che prevede visite guidate, seminari, mostre, concerti e presentazioni ad ingresso libero, è promossa dalla Pro Loco cittadina e si realizza con il patrocinio del Comune di San Giorgio a Cremano. «La manifestazione – afferma il presidente della Pro Loco, Gennaro Improta – si pone l’obiettivo di trasmettere l’amore per l’arte e favorire nuove esperienze culturali attraverso la conoscenza e la fruizione del patrimonio artistico locale, soprattutto architettonico con le straordinarie Ville settecentesche, la cui valorizzazione può favorire lo sviluppo del turismo locale». Nel corso della conferenza tutti i dettagli sulla fitta programmazione della manifestazione che si concluderà domenica 27 aprile con la presentazione di “Tutto a posto e niente in ordine” della scrittrice e regista Lina Wertmuller. «La Città di San Giorgio a Cremano rende fruibili le sue straordinarie bellezze alla popolazione 365 giorni all’anno. – dichiara il sindaco Domenico Giorgiano – La Settimana della Cultura è, però, un momento importante per fermarsi a riflettere sull’importanza che i luoghi dell’arte e della bellezza delle nostre vite. Le ville vesuviane sangiorgesi rappresentano un fondamentale collante per la nostra comunità cittadina, ma anche una straordinaria occasione di sviluppo sociale, economico, turistico». «La valorizzazione delle ville vesuviane – aggiunge il vicesindaco ed assessore al ramo Giorgio Zinno – è una delle priorità della nostra Amministrazione Comunale. Villa Bruno e villa Vannucchi sono splendidi esempi di architettura settecentesca e dobbiamo fare in modo che diventino un patrimonio comune non solo dei sangiorgesi ma di tutti i cittadini vesuviani. Siamo lieti inoltre del ritorno in città di Lina Wertmuller, regista che ha scelto, 20 anni fa, villa Pignatelli di Montecalvo, come set del suo “Io speriamo che me la cavo”. Mi auguro che questa sia per lei l’occasione di visitare le altre nostre bellissime dimore».