Il sindaco di Acerra, Raffaele Lettieri, dichiara: «Sono d’accordo con il Ministro Balduzzi che ha definito inaccettabile la situazione relativa all’incendio delle ecoballe nella piazzola n.2 e che ritiene necessari interventi immediati per porre fine alle eredità lasciate ai cittadini dall’emergenza rifiuti in Campania.
Oltre che individuare i responsabili di questo ultimo incendio – continua il primo cittadino – è necessario e urgente che il Governo, la Regione Campania e la Provincia di Napoli si preoccupino innanzitutto di dare esecuzione alle sentenze amministrative passate in giudicato, con le quali si annullarono gli atti autorizzatori alla realizzazione dei siti sui quali è avvenuta la combustione dei rifiuti per carenza della prescritta preventiva valutazione di impatto ambientale. Invece, in violazione del giudicato (sentenza del Tar Campania 20692 del 2005 confermata con sentenza del Consiglio di Stato n.4932 del 2007 e sentenza Tar del Lazio n. 2698/2007, 5402/2007, 1798/2009 e 1797/2009) i siti in questione sono stati reiteratamente utilizzati dalle gestioni commissariali del ciclo dei rifiuti campano, e terminata l’emergenza anche dalle altre istituzioni provinciali e regionali stoccando oltre alle ecoballe anche enorme quantità di rifiuti urbani anche indifferenziati. Tutto ciò inoltre anche in violazione dell’accordo di programma del 17 luglio del 2008 “Programma strategico per le compensazioni ambientali della Regione Campania”, nel quale è prevista espressamente “la rimozione di ecoballe, rifiuti talquali, stoccati in località Pantano di Acerra”.
Nella qualità di autorità amministrativa della Repubblica, inoltre, qual è il sindaco di una città, ente sussidiario più prossimo ai cittadini nell’architrave dei diritti sociali e delle opportunità disegnate dai padri fondatori dell’Unione Europea che non rimanga solo unione monetaria, sono tenuto, appunto, ad applicare le norme comunitarie ed il rispetto dell’osservanza della direttiva europea 85/337/CE nonché la direttiva comunitaria 1999/31/CE relativa alle discariche di rifiuti che all’articolo 2 dispone che per lo stoccaggio dei rifiuti può intendersi esclusivamente “il deposito dei rifiuti per un periodo inferiore ad un anno”, mentre i rifiuti presenti nelle diverse piazzole del sito in località Pantano hanno superato abbondantemente i 12 mesi di giacenza, trasformandosi in “discarica” ai sensi dell’art. 2 comma 1 lettera G, Dlgs 36/2003, integrandosi al divieto di abbandono di rifiuti ai sensi dell’art. 192 del Dlgs 152 del 2006. A tal fine, dopo aver incontrato questa mattina i vertici della Sap.Na, società che aveva in corso le procedure di rimozione dei rifiuti sulla piazzola numero 2, sono in attesa che gli organismi tecnici deputati, Asl, Vigili del Fuoco e Arpac, mi segnalino quali iniziative idonee debba assumere a tutela della salute pubblica. Tutto ciò, faccio presente al ministro Balduzzi e tramite la sua persona all’intero Governo, senza che questo Comune abbia ancora incassato materialmente un euro di ristori ambientali, dovuti e previsti dagli accordi sottoscritti da questo Comune con la Presidenza del Consiglio dei Ministri. Sono certo che il ministro solleciterà i suoi colleghi affinché il gruppo di lavoro che si sta occupando dei problemi della zona tenga conto immediatamente degli impatti ambientali, sanitari e sociali conseguenti alle inadempienze dei diversi livelli istituzionali».