NAPOLI – «La camorra si combatte a partire dall’aggressione ai suoi capitali e quindi dal riutilizzo dei beni confiscati. In Campania abbiamo una legge all’avanguardia sulla valorizzazione del patrimonio sottratto ai clan, ma si registrano ancora troppi ritardi nella sua reale applicazione, dall’emanazione del bando per le azioni di sostegno fino all’istituzione dell’osservatorio sui beni confiscati e dell’ufficio preposto alle aziende sottratte al crimine organizzato.
Questa mattina abbiamo avuto un’audizione con l’assessore Sommese che ci ha garantito, entro la fine dell’anno, l’emanazione del bando e l’istituzione dell’osservatorio» lo afferma il Presidente della Commissione Regionale Beni Confiscati Antonio Amato al termine dell’audizione sullo stato di attuazione della legge 7/2012 per la valorizzazione dei beni confiscati, cui hanno partecipato l’assessore alle autonomie locali Pasquale Sommese, i consiglieri regionali Mafalda Amente, Corrado Gabriele, Anita Sala, Carlo Aveta, il dirigente del settore beni confiscati della giunta dott.ssa Adele Mascolo «Avevamo già preparato un question time bipartisan per chiedere conto alla giunta dei ritardi sull’applicazione della norma. L’assessore Sommese ha garantito che entro l’anno, con l’impegno diretto dello stesso Caldoro, verrà istituito l’osservatorio regionale sui beni confiscati, indispensabile per avere una progettazione ad ampio raggio, e sarà finalmente emanato il bando che ha già una copertura di 250 mila euro. Fondi, seppur esigui, che rischierebbero di essere persi, e che invece, urgentemente, devono essere messi a disposizione di quanti utilizzano beni confiscati, sì da poter poi individuare anche un investimento di maggiore entità già nella prossima finanziaria. Ma» continua il Presidente Amato «l’intera commissione ha anche deliberato una risoluzione con la quale si impegna la giunta a dar seguito a quanto previsto nell’articolo 7 della legge, e cioè stabilire criteri di priorità, nell’ambito degli interventi previsti dal FSE, dal FESR, dal PSR, per progetti realizzati sui beni confiscati. Si parta subito prevedendo priorità e specifiche premialità con il fondo di microcredito che sarà attivato da novembre. Se magistratura e forze dell’ordine stanno portando avanti un’azione importante contro la camorra» conclude Amato «la politica continua a parlare troppo e fare poco. Servono azioni concrete che permettano di dare risposte reali a partire dal riutilizzo dei beni confiscati che, se abbandonati, rappresentano una doppia sconfitta per lo Stato. Non sono più tollerabili ulteriori ritardi e rimbalzi di responsabilità. Ora si agisca, si dia seguito alla legge, si dia un segnale reale di impegno contro la camorra»