NAPOLI – “I colpi di pistola sparati il 31 notte contro la Nuova Cucina Organizzata rappresentano un tentativo di vile intimidazione a quanti, a partire dalla Provincia di Caserta, hanno deciso di dire basta al dominio della camorra e del malaffare.
Per questo siamo chiamati tutti a rispondere con fermezza rilanciando con maggiore determinazione il sostegno al modello di riutilizzo dei beni confiscati che, sulle Terre di Don Peppe Diana, ha ormai determinato la nascita di un nuovo modello di sviluppo e di economia sociale” lo afferma il Presidente della Commissione regionale Beni Confiscati Antonio Amato commentando il grave atto intimidatorio subito nella notte di San Silvestro dal ristorante pizzeria sociale di San Cipriano d’Aversa cuore dell’iniziativa Facciamo un pacco alla camorra “Purtroppo in queste ultime settimane si sono ripetuti più episodi preoccupanti su questi territori, dall’irruzione dell’appartamento sequestrato a Zagaria a Casapesenna fino al furto di un monumento dedicato a Salvatore Nuvoletta nel giardino a lui dedicato per concludere con l’attentato intimidatorio alla NCO.. Ed altri colpi di pistola, sempre nella notte di San Silvestro sono stati esplosi in altri luoghi simbolici. Nel frattempo, perfino in qualche parrocchia, qualche prete ha iniziato a rilanciare segnali a dir poco controversi. Segnali evidenti sui quali, a fronte del doveroso riserbo iniziale, si è ora deciso di rispondere in modo forte e chiaro. La commissione che presiedo” afferma Amato “sarà naturalmente presente il 5 mattina all’incontro aperto che si realizzerà a NCO, ma soprattutto ci faremo promotori di ogni azione utile affinché tutti i rappresentanti istituzionali, a partire dal Prefetto, insieme alle forze dell’ordine, si facciano parte attiva di azioni concrete di sostegno e tutela. Dopo i grandi risultati ottenuti dalla magistratura” conclude Amato “in troppi avevano iniziato a pensare a una partita quasi vinta contro i casalesi. Ripeto da tempo che il sostegno alle esperienze come NCO e di riutilizzo dei beni confiscati non si può limitare all’acquisto dei pacchi alla camorra, o a qualche sporadica passerella, lasciando poi, nel quotidiano, soli questi ragazzi in questi territori. Ora a fronte di queste intimidazioni spero ci si ridesti dal sonno della ragione e si torni a combattere tutti insieme quotidianamente con loro. Il Comitato Don Peppe Diana è l’esperienza di maggiore forza dell’associazionismo civico in Campania, rappresenta lo Stato e lo Stato deve accompagnare il cammino tracciato verso le Terre di Don Peppe Diana”