NAPOLI – “Tagli insostenibili” che “vanno discussi punto per punto” perché “scelte di questo tipo, che ricadono “per il 90% su Regioni ed Enti locali, sanità, trasporto pubblico e welfare, vanno fatte insieme”. Il presidente della Regione Campania, Stefano Caldoro, parla dei tagli contenuti nella spending review a Tgcom24 e dice: “Anche questa manovra prevede che il grosso dello sforzo viene chiesto alle Regioni”. “Abbiamo apprezzato la disponibilità del ministro Balduzzi e siamo pronti a sederci al tavolo anche subito – ha affermato – Non siamo riusciti a convincere il Governo che forse sedersi intorno a un tavolo era opportuno farlo prima dei tagli lineari e fare una correzione della spesa selettiva”.

Il provvedimento é comunque all’esame del Parlamento e “quindi le modifiche sono possibili”. Un nuovo incontro con Balduzzi ancora non è in programma, ma Caldoro ha fatto sapere che il ministro “ha detto che il testo può essere rivisto, mantenendo le dimensioni della manovra e di andare poi nel merito del nuovo Patto per la salute”. Soprattutto, per Caldoro, occorre “lavorare non solo per il 2012, perché i tagli sono dolorosissimi e arrivano mentre l’anno in corso”, ma fare un “Patto per la salute, come era previsto negli accordi includendo tutti i parametri di virtuosità”. Questo, insiste il governatore, va fatto “sedendoci attorno a un tavolo per il 2013 e il 2014, così da evitare i tagli definiti in questa manovra”. I tagli previsti, “circa 8miliardi nei prossimi tre anni, al fondo sanitario”, a livello nazionale, “sono più che una sforbiciata”. “Significa una cifra più vicina al 10% – ha spiegato – ben oltre il taglio del 5% sul fondo sanitario”. Condividere “iniziative” e prevedere un tavolo condiviso è quello che insomma occorre fare: “Se c’é un patto con il Governo, questo va rispettato e saranno poi le Regioni, con il Governo a determinare dove bisogna continuare a dare un segnale di responsabilità”.”Ancora una volta – ha sottolineato Caldoro – con una manovra di questo genere, il 90% incide non sull’Amministrazione centrale, sul Governo, ma sugli Enti locali e le Regioni dove ricadono il 90% di questi tagli”. Lavorare “per efficientare la spesa e garantire che sia di qualità” è possibile, precisa Caldoro che ribadisce l’apprezzamento nei confronti del lavoro svolto dal commissario Enrico Bondi “parametri di qualità prezzi, acquisti centralizzati, riduzione attività che possono esser svolte in maniera più coordinata, gestione degli archivi e uso degli immobili”. Nel provvedimento, insomma, “ci sono molte cose positive” che, però, sono “poca cosa rispetto alla manovra aggiuntiva perché il 90% della copertura, che è oltre 3miliardi di euro, incide su sanità e trasferimenti agli Enti locali. Sono tagli lineari”. “Quando si toccano i diritti dei cittadini non si può fare un’operazione solo ragionieristica – ha aggiunto – tutti siamo pronti, come Regioni a partecipare alle manovre del Governo, come abbiamo fatto in questi anni. Anche questa manovra prevede che il grosso dello sforzo venga fatto dalle Regioni”. Lo sforzo che bisogna fare “insieme è avere una buona sanità con meno risorse”. “Un maggior controllo della spesa è essenziale – ha proseguito – e devo dire che è un percorso che molte delle Regioni hanno avviato da tempo”. Tra queste, quelle come la Campania che hanno provveduto alla riduzione del deficit, “corretto in due anni”, anche attraverso una riduzione della spesa farmaceutica.

 

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui