Due settimane. Questo il tempo che si sono dati i dieci Presidenti delle cosiddette ‘province metropolitane’ per presentare una loro proposta di riordino istituzionale al governo Monti, garantendo lo snellimento dell’ apparato pubblico e un risparmio annuo di 5 miliardi di euro. E’ quanto, in sintesi, è emerso nel corso della riunione
che si è svolta oggi pomeriggio nella sede della Provincia di Firenze: un tavolo di confronto al quale hanno preso parte presidenti e rappresentanti delle Province di Firenze, Napoli, Bologna, Milano, Reggio Calabria, Genova, Torino, Bari, Venezia e Roma, per i territori delle quali, come è stato spiegato, la legge Calderoli sul federalismo prevedrebbe l’istituzione delle città metropolitane. Nella bozza che verrà presto esposta all’esecutivo vi sono, quali punti centrali, l’ istituzione, laddove sono previste dalla Legge sul federalismo fiscale, delle città metropolitane, che in questo caso sostituirebbero le Province interessate; la riduzione – tramite accorpamento – del numero complessivo delle altre Province escluse dalle città metropolitane stesse; l’eliminazione degli organi periferici dello Stato e l’ eliminazione degli enti burocratici. Le proposte scaturite dalla riunione di Firenze serviranno, hanno spiegato i partecipanti, ad arricchire ed accelerare il decreto sulle semplificazioni che il Governo si sta apprestando a varare. A questo proposito, secondo quanto riferito dal presidente della Provincia di Torino e vicepresidente Upi Nazionale Antonio Saitta, i presidenti delle Province metropolitane chiederanno anche un incontro con i Ministri Passera e Cancellieri per discutere gli elementi presenti nella proposta.