NAPOLI. “La gestione commissariale della sanità in Campania non finisce mai di stupire”. A dirlo è il senatore Vincenzo D’Anna (Pdl), presidente nazionale di FederLab Italia, l’associazione dei laboratoristi d’analisi, il quale così continua: “dopo aver colpevolmente trascurato, per diversi anni, un accordo transattivo con i creditori di beni e servizi fino a subire, in questi giorni, il pignoramento, da parte degli stessi, di tutte le risorse assegnate alle Asl, nell’ultimo decreto che fissa i limiti di spesa per le strutture ambulatoriali private accreditate (queste ultime, tra l’altro, già soggette a tagli tariffari del 40% che non riescono a coprire neanche i costi di produzione), la struttura del Centro Direzionale si segnala per una vera e propria bizzarria giuridica”.

“Nel caso di diminuzione delle tariffe di remunerazione delle prestazioni sanitarie – spiega, infatti, D’Anna – queste sono vigenti, in maniera retroattiva, già dal mese di febbraio 2013. Viceversa, in caso di aumento, la vigenza scatta solo dal mese di aprile 2013. Tradotto in soldoni: se le tariffe sono favorevoli alla Regione, allora la retroattività scala a febbraio. Se, invece, sono a favore dei centri privati accreditati, allora il limite si sposta ad aprile”. “Con questa norma – incalza il parlamentare – ci troviamo di fronte ad un caso di cervellotico doppiopesismo e di palese illegittimità. Non possiamo non notare con quanta sciatteria giuridica e con quale incoerenza pratica si continui a governare la sanità in Campania”. “Credo sia giunta l’ora che il presidente Caldoro lasci l’empireo nel quale si è rintanato e si dedichi, nella qualità di commissario straordinario, a questioni più concrete e decisive per la realizzazione di una buona sanità. E credo sia giunto anche il momento per nominare un assessore regionale alla Sanità ponendo immediatamente fine ad una gestione commissariale che non ha più ragion d’essere capace, com’è, di seminare solo caos e confusione” conclude il presidente di FederLab.

 

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