“Non c’è nessuna inaugurazione di cantieri per l’installazione delle telecamere di videosorveglianza al rione Sanità. Stamane semplicemente degli operatori hanno effettuato dei sopralluoghi per capire e rendersi conto del lavoro che occorre svolgere e dei punti in cui installare gli occhi elettronici”. Lo dice Vincenzo Viglione, consigliere regionale del Movimento 5 Stelle e segretario della Commissione speciale anticamorra che proprio poche settimane fa al rione Sanità è stata impegnata con un’importante audizione. “Secondo le informazioni che abbiamo raccolto – sottolinea Viglione – tra lavori di installazioni e allacciamento in rete delle telecamere, occorrono almeno tre mesi per rendere la videosorveglianza una realtà capace di garantire un servizio fondamentale per il monitoraggio di alcune strade strategiche del quartiere e un più attento e incisivo controllo del territorio”. “La nota stonata in questa vicenda, a nostro avviso, è l’uso propagandistico che il presidente De Luca fa dell’iniziativa – attacca il consigliere regionale – soprattutto in questa fase delicata e preliminare di attività tecniche per la messa in sicurezza del rione”. “Curioso l’attivismo che il presidente De Luca riscopre annunciando visite nelle scuole della Sanità – evidenzia – laddove cittadini, chi vive operosamente come le agenzie educative e culturali oltre a scuole, associazioni, parrocchie, teatro sono stanchi di assistere a liti istituzionali senza senso”. “Il rione Sanità è come Baghdad, ammettevano gli stessi camorristi intercettati – fa notare il consigliere regionale – e di fronte a questo spaccato inquietante le istituzioni, la politica devono assumersi la responsabilità e il ruolo di stare accanto ai cittadini senza piazzare bandierine e fare marketing”. “E se la videosorveglianza può aiutare le forze dell’ordine e la magistratura nella difficile opera di disarmo nei vicoli del rione Sanità e a garantirne la sicurezza – conclude Viglione – dall’altro, non si può cantare vittoria sulla stessa videosorveglianza laddove le istituzioni hanno il dovere di lanciare un segnale forte di credibilità creando e favorendo occasioni di cittadinanza attiva e soprattutto di ripristino delle condizioni favorevoli allo sviluppo economico e lavorativo dei territori difficili”.