“Ci aspettavamo dei passi in avanti sotto il profilo dell’attuazione della delibera della Terra dei Fuochi, invece, constatiamo dalle stesse parole dell’assessore Bonavitacola, ascoltato oggi in Commissione, che siamo ancora in una fase di programmazione e quindi all’anno zero nonostante siano trascorsi due anni”. Lo sostengono in una nota i consiglieri regionali Maria Muscarà e Michele Cammarano, componenti della Commissione ‘Terra dei Fuochi’ che aggiungono: “Dall’assessore all’Ambiente abbiamo ascoltato la solita cantilena ‘faremo’, ‘diremo’, ‘metteremo in atto’ – sottolinea Muscarà – in particolare non sono state ancora allestite le sale operative sui vari presidi, la piattaforma ‘iter’ che ha il compito di coordinare le azioni è in una generica fase di completamento mentre non è stato ancora sottoscritto il protocollo d’intesa e più che altro non si capisce se ne faccia parte anche la Guardia di Finanza, infine i droni non sono stati acquistati e non si sa a chi saranno affidati”. “La delibera regionale sbandierata come la panacea contro tutti i mali del nostro territorio doveva mettere insieme strumenti concreti e efficaci di contrasto al fenomeno criminale della Terra dei Fuochi – evidenziano Muscarà e Cammarano – come rilevammo mostra una serie di criticità che si allontanano di molto rispetto al contenuto della nostra mozione: ‘Rafforzamento delle azioni regionali per la terra dei fuochi’”. “Restano seri dubbi anche sulle reali risorse stanziate dalla Regione Campania rispetto agli annunciati 50 milioni di euro di settembre – proseguono – ora inspiegabilmente ridotti a 36 milioni di euro”. “Come Movimento 5 Stelle – concludono Muscarà e Cammarano – registriamo che ancora a distanza di molti mesi non è chiara la distribuzione e la tempistica degli interventi sui territori, manca un vero coinvolgimento dei sindaci e dei vari soggetti come le forze dell’ordine, i vigili del fuoco, l’Asl e l’Arpac”.

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