“La sinergia tra i diversi attori istituzionali e territoriali seduti a questo tavolo rappresenta la strada migliore per superare i campanilismi ed uscire definitivamente dall’equivoco Terra dei Fuochi ed evitare, da un lato il negazionismo miope che minimizza la problematica, e dall’altro l’allarmismo ingiustificato di chi ha solo fatto il gioco degli speculatori”. Ad affermarlo l’On. Camilla Sgambato nel suo intervento al Tavolo d’Incontro presieduto dal Vescovo di Aversa Angelo Spinillo presso la curia normanna e coordinato dal Dott. Enzo D’Amore, alla presenza di parlamentari nazionali ed europei, consiglieri regionali, sindaci ed amministratori locali e rappresentanti del mondo scientifico, agricolo e associazionistico. “Aderendo all’invito di Monsignor Spinillo, che ringrazio infinitamente, abbiamo confermato la nostra volontà di imboccare la via del fare con la realizzazione di un Accordo Programma Quadro tra Governo, Regione Campania e Comuni interessati, finalizzato all’applicazione del comma 3 dell’articolo 22 della Legge Regionale 6/2016 per la costruzione di un polo oncologico che operi sull’area compresa tra il basso casertano e l’area a nord di Napoli. Abbiamo attivato finora tutti i possibili canali istituzionali e dovremo continuare a farlo anche prossimamente, prendendo atto con soddisfazione della scelta del Consiglio dei Ministri di non impugnare il citato comma 3 così da confermarne la piena legittimità”, continua la parlamentare del Pd, prima firmataria dell’ordine del giorno che ha impegnato il Governo ad intervenire ulteriormente sulla questione “Terra dei Fuochi” e che è stato recepito dalla norma regionale, oggi in parte disattesa dal commissario ad Acta per la Sanità in Campania con la proposta di cancellazione del polo oncologico e la sospensione dei provvedimenti assunti in funzione dello stesso comma 3 art.22 della legge regionale 6/2016. “Il lavoro comune avviato in questi mesi va assolutamente portato avanti con determinazione per consentire al nostro territorio di raggiungere un risultato importante in termini di tutela del diritto alla salute pubblica e privata dei cittadini e di salvaguardia dell’economia di un’intera area che ha bisogno di scrollarsi definitivamente un marchio infamante”, conclude Sgambato.