Un tour del M5S nei tesori nascosti della Campania. Un tour che è iniziato da Palazzo Fuga, maggiore palazzo monumentale di Napoli ed una delle più grandi costruzioni settecentesche d’Europa, e che ha fatto tappa a Torre del Greco, agli Scavi di Villa Sora, e poi a Torre Annunziata, nella villa di Lucius Crassius Tertius e in una cripta di Somma Vesuviana. Obiettivo: portare allo scoperto i tesori nascosti della Campania che oggi sono in stato di abbandono e che domani potrebbero essere ricchezza. L’idea, come quasi sempre per i M5S, è partita dal basso. E cioè da segnalazioni arrivate dai cittadini: attraverso video, mappature. Sos arrivati sul web, sul sito www.restartcampania.com: un sito “aperto a tutti, anche a chi ha idee politiche diverse dalle nostre”, hanno spiegato oggi a Napoli parlamentari ed europarlamentari pentastellati. Perchè la cosa più importante di tutte è questa: “Ripartire dal nostro patrimonio storico, artistico e culturale e denunciare e riqualificare le nostre ricchezze artistiche abbandonate”. “L’idea è quella di rendere più consapevoli i cittadini del patrimonio che abbiamo – ha spiegato Luigi Di Maio – La verità è che questo è un Paese che ha un Governo che sta per spendere 43 miliardi di euro in dispositivi e strumenti militari, invece dall’altra parte ha un territorio da mettere in sicurezza, per il quale non si stanzia quasi più niente, e un territorio nel quale ci sono così tanti beni monumentali da poterne creare il vero volano per il Pil”. L’europarlamentare Isabella Adinolfi, cita i dati: “Le regioni d’Europa che hanno investito in questo settore hanno un ritorno che è quasi il doppio di quello che investono”. Da qui il progetto M5S che va anche oltre la piattaforma Campania visto che l’obiettivo è quello di portare i tesori nascosti anche sul portale del ministero per i Beni Culturali dove i cittadini potranno investire sui beni culturali ma anche capire che fine fanno i loro soldi. Insomma, come ha ricordato il parlamentare Luigi Gallo, presente con il senatore Sergio Puglia, tra gli altri, alla base ci sono “la trasparenza e partecipazione”. “La politica deve fare delle scelte – ha aggiunto Roberto Fico – se noi vogliamo investire negli inceneritori e discariche, non investiamo in beni culturali. Noi decidiamo di investire nelle migliaia di siti di beni culturali, la scelta di maggiore buon senso che i cittadini possono fare”.

 

 

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