“Solo qualche mese fa avevamo sollevato il tema dell’inopportunità della nomina del consigliere regionale Monica Paolino a presidente della Commissione “Anticamorra e beni confiscati”. Stamattina alla Paolino, al marito sindaco di Scafati, Pasquale Aliberti, a suo fratello, alla segretaria comunale Immacolata di Saia e ad un membro dello staff del sindaco, sono state notificate accuse gravissime da parte della Direzione Investigativa Antimafia, accuse che vanno dal 416bis e 416ter alla corruzione e all’abuso d’ufficio”. Così, in una nota, Rosaria Capacchione, senatrice Pd, e Michele Grimaldi, della segreteria regionale del Pd, ambedue esponenti di Rifare l’Italia e candidati nella lista di ‘Primavera non bussa’ alle scorse elezioni amministrative di Scatati. “Non è nostro compito giudicare la colpevolezza o l’innocenza degli indagati, compito che spetta alla magistratura. Ma – sottolineano – ribadiamo di nuovo l’inopportunità della nomina della Paolino, per la dignità, il decoro e la trasparenza delle istituzioni. In politica l’opportunità, soprattutto rispetto a certi temi, dovrebbe essere sempre valutata con maggiore attenzione e responsabilità”. “Per questo ribadiamo la richiesta di dimissioni del consigliere Paolino dalla carica di presidente della commissione e, al tempo stesso, pensiamo sia giunto il momento di un accesso al Comune di Scafati della commissione antimafia”, concludono.