Primo punto: revoca dell’incarico a Valeria Vellone, responsabile del settore economico-finanziario. Secondo punto: annullamento della determina di affidamento diretto da 30mila euro alla ditta italo-ucraina. Terzo punto: recupero del 50% del totale dell’importo già liquidato. Quattro punto: cacciare Salvatore Sciaudone dagli uffici comunali. Orta al Centro assume una posizione netta sulla consulenza scandalo alla GE.FIN.PA (link in basso). Attraverso un documento il gruppo politico-consiliare, capeggiato dall’ex primo cittadino Andrea Villano, rappresentato in giunta dal vicesindaco, suo cugino omonimo, Andrea Villano e dall’assessore Florentia Lamberti, e in assise da Mena Capasso e Pasquale Lamberti, indica la strada da seguire per chiude una pagina vergognosa dell’amministrazione comunale. “Siamo rimasti sorpresi – si legge nella nota – dalla reazione scomposta del sindaco Antonino Santillo ad un nostro documento sull’appalto diretto di circa 30mila euro affidato dalla responsabile del settore economico-finanziario del Comune ad una ditta costituita soltanto 7 mesi fa, senza dipendenti e amministrata da una cittadina ucraina, che ne detiene il 100% delle quote. Il nostro intento era esclusivamente quello di chiedere chiarezza su un provvedimento che ha avuto una grande risonanza mediatica e che ha creato un forte malcontento tra i cittadini ortesi. Invece di andare nel merito di una questione che presenta numerosi punti oscuri, il sindaco Santillo ha chiesto le dimissioni degli assessori di Orta al Centro, spostando incredibilmente l’attenzione da un atto amministrativo molto discutibile sul terreno delle poltrone, forse nella vana speranza di un nostro ripensamento. Buttare la palla nel campo della politica, o meglio della pseudo-politica, non fa altro che confermare la nostra netta sensazione che il primo cittadino abbia sottovalutato, e continui a farlo, un problema che va risolto senza esitazioni o giochi di potere. Da quanto si è appreso da alcuni organi di informazione Italia Notizie, ndr), che hanno pubblicato decine di documenti ufficiali, sulla ditta affidataria della consulenza esterna da 30mila euro si addensano molte nubi. Addirittura emergerebbero legami economici pregressi tra l’attuale capoarea del settore economico-finanziario di Orta di Atella e un consulente della stessa ditta beneficiaria di un appalto diretto. Come se non bastasse, il professionista in questione, che ha libero accesso a dati sensibili dell’Ente locale, avrebbe un curriculum vitae piuttosto burrascoso. Eppure, di fronte alla legittima e doverosa richiesta di Orta al Centro di mettere in atto tutti i provvedimenti per verificare la sussistenza di eventuali rilievi sia di natura amministrativa che di altro tipo, il sindaco Santillo ha difeso a spada tratta la funzionaria e ha sbandierato il vessillo della legalità e della trasparenza, definendo in piena regola l’iter burocratico che si è concretizzato con l’affidamento di un appalto diretto alla ditta”.

Santillo invece di adoperarsi, da sindaco e da pubblico ufficiale, per fare chiarezza su una vicenda squallida ha chiesto a Villano e Lamberti di dimettersi dalla giunta. “L’unica presa di posizione del primo cittadino è stata quella di chiedere la testa dei nostri assessori, in quanto minerebbe l’unità della coalizione di governo. Ebbene, sotto questo aspetto, Santillo può dormire sonni tranquilli, perché Orta al Centro continuerà a sostenere l’amministrazione comunale, a prescindere dalla poltrone. Ma lo farà nel bene della città. Su questo punto, però, serve un chiarimento politico-amministrativo con tutte le componenti della maggioranza. Cosa si intende fare il bene della città? Adottare provvedimenti in tempi rapidi anche se sono in odore di illegittimità? Avvalersi di ditte opache? Chiedere il supporto tecnico di professionisti di dubbia moralità? Orta al Centro ha un’idea diametralmente opposta di bene della città. Il nostro faro è, e sarà sempre, il rispetto delle normative vigenti. Fare in fretta con atti borderline non è la strada giusta. Fare subito, ma uscendo dal perimetro della legalità, è devastante per l’amministrazione comunale, ma soprattutto per la popolazione. Quindi, sia chiaro a tutti, che Orta al Centro è pronta ad assumersi ogni responsabilità politica per approvare in assise il bilancio e gli altri documenti ad esso collegati, ma a precise condizioni:
1) Revoca, ad horas, dell’incarico alla responsabile del settore economico-finanziario del Comune.
2) Procedimento per l’annullamento in autotutela della determina di affidamento diretto dell’appalto di 30mila euro alla ditta di consulenza.
3) Procedura per il recupero del 50% del totale dell’importo dell’appalto, già liquidato.
4) Liberare gli uffici comunali dalla presenza di personaggi ingombranti legati alla ditta”.

E infine. “Queste sono le priorità di Orta al Centro. Se, invece, il sindaco Santillo ha come obiettivo “far fuori” il nostro gruppo politico-consiliare, allora faccia pure. Non ci strapperemo le vesti. Ma continueremo a lavorare per il bene della città. Quello vero, non quello offuscato da provvedimenti illegittimi”.

Siamo certi che, come ha fatto fin qui, Santillo non darà risposte nel merito di uno scandalo indecente. È comprensibile: sull’appalto alla ditta italo-ucraina c’è poco da dire. Bisogna soltanto annullare la determina e accompagnare alla porta Vellone e Sciaudone. Non lo farà mai. Molto più semplice per il sindaco revocare gli assessori Villano e Lamberti per siglare l’accordo di potere con gli altri gruppi di maggioranza imposto da Gianfranco Piccirillo, un nome, una garanzia. Meglio così. Orta al Centro formerà con Fare Democratico per Orta Verde la banda degli onesti. Dal lato opposto c’è una banda interessata ai concorsi comunali, ai fondi per le associazioni amiche, al fitto di abitazioni abusive all’Acquedotti, agli incarichi tecnici e agli appalti. Il primo della lista è quello milionario per la raccolta dei rifiuti. Qualche assessore ha già preso il caffè al bar per seguire alla lettera le indicazioni che arrivano da Succivo. Il 2025 sarà un anno di affari, con potenti gruppi dei comuni limitrofi, e di inchieste, non solo giornalistiche.

Mario De Michele

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