La sua parabola discendente è stata veloce quanto quella ascendente. Dopo i fasti del boom edilizio di Orta di Atella la stella di Gianfranco Piccirillo si è offuscata. Anzi con quest’ultimo colpo letale si è spenta definitivamente. La casa dove vive il dirigente provinciale del Partito democratico infatti è stata messa all’asta dopo la procedura di pignoramento per una montagna di debiti insoluti. Si tratta dell’abitazione di via Carosone n. 5. Nell’immobile risiede anche suo fratello, che occupa un sottotetto trasformato come per magia in appartamento, oggetto di una sentenza di demolizione da parte del Tar. Ma la notizia che fa scalpore è quella che riguarda Piccirillo, da anni impegnato in politica e sul piano amministrativo con ruoli di primissimo piano. Negli anni del cemento è stato assessore esterno (cioè nominato dal sindaco) della giunta griffata Brancaccio. Sempre per il tramite dell’allora primo cittadino ha anche ricoperto il ruolo di presidente della società Acquedotti. Fu nominato da Brancaccio addetto stampa del Consorzio dei rifiuti C2 (GeoEco). Poi colpito sulla via di Damasco, sprizzando irriconoscenza da tutti i pori, si staccò dal dominus di Orta di Atella e svolse il compito di consigliere comunale di opposizione del Pd. Partito nel quale oggi è dirigente provinciale.
In parallelo all’azione politica (si fa per dire), Piccirillo si convertì dalla sera alla mattina in imprenditore edile per sfruttare al massimo i suoi legami con Brancaccio durante il sacco della città. Grazie al suo mentore ottenne redditizie licenze edilizie, per la maggior parte dei casi illegittime, in società con l’ex sindaco Andrea Villano. Il gatto e la volpe fondarono la F.A.A.G. Costruzioni. Ditta che realizzò un palazzo di 8 appartamenti sorto in parte su area standard, destinata all’allestimento di un centro sociale per anziani. Un colpo da 1,5 milioni di euro. Per non farsi mancare nulla il buon Piccirillo si mise in affari direttamente con la famiglia Brancaccio. E così nacque la Gianvin Costruzioni. Soci il padre dell’esponente del Pd e una parente dell’ex sindaco. La ditta ottenne dal Comune di Succivo la concessione edilizia per realizzare un complesso di villette e appartamenti di fronte al campo sportivo. Affare da 700mila euro. Tutto verificabile e documentabile. Per Piccirillo sono anni di vacche grasse. Ma il suo stile di vita e quello della sua famiglia sono dispendiosi. E nonostante le postazioni occupate grazie a Brancaccio e gli affari durante il boom edilizio il dirigente dem in pochi anni si ritrova in un mare di debiti. Ora che ha esaurito tutte le bombole di ossigeno dovrà rinunciare anche alla casa dove vive. Il Tribunale Napoli Nord ha messo all’asta l’abitazione al secondo piano di via Carosone 5, composta da salone, cucina, disimpegno, due camere, bagno, ripostiglio. La vendita avverrà il prossimo 22 marzo. Il valore è di 51.500 euro. Offerta minima 38.625. Il pignoramento della sua casa è l’attestazione che Piccirillo è con l’acqua alla gola. Non motivo di giubilo. Ma chi è causa del suo mal pianga se stesso.
Mario De Michele