Il confronto-scontro è il sale della democrazia. Ma ad Orta di Atella si esagera sempre. In vista delle elezioni comunali in programma in primavera la temperatura politica è salita alle stelle. Nel Psi si sta consumando una guerra sanguinaria tra dirigenti, iscritti e militanti. In più occasioni sono volati stracci. Anche sedie. Per poco non si è arrivati alle mani. Qualche suppellettile è stata scagliata contro le pareti della sezione. Baruffe, risse, parole grosse. Più volte la discussione è degenerata con urla che hanno valicato i confini del paese. Per poco non sono intervenute le forze dell’ordine. Qualcuno ha udito la sirena dell’ambulanza. Sono state rinvenute anche macchie di sangue. Lunghi rivoli di colore rosso. La faida tra i socialisti è senza esclusione di colpi. Non si contano più gli interventi a gamba tesa. Da espulsione diretta. In tanti temono che prima o poi ci scapperanno morti e feriti. A nulla sono serviti i tentativi di riportare la calma. Il clima è rovente. L’incendio è divampato bruciando decine e decine di ettari di terreno. La politica ha lasciato il posto ai personalismi. Gli animi sono accesi. Accesissimi. Il confronto-scontro è ormai fuori controllo. Difficilmente si troverà un accordo tra dirigenti, iscritti e militanti. Perché? È presto detto. Il Psi di Orta di Atella è composto da due persone: Giggino Ziello e Espedito Ziello. Padre e figlio. Un partito a conduzione familiare. Un Bed and Breakfast con una sola stanza. Doppia, con un letto a due piazze. Da un lato dorme Ziello senior, dall’altro Ziello junior. Il primo in sella per molti anni (del cemento). Anni d’oro. Non scorreva sangue ma fiumi di soldi. Il secondo con la dote unica al mondo di durare in carica sempre pochi mesi. O si dimette in un baleno o viene sciolto per camorra. Qualcuno sostiene che porta seccia. Dicerie. È solo sfortunato. Per forza, tutta la fortuna se l’è presa il padre. Che ha fatto un sacco (edilizio) di Bingo. Trovare un’intesa tra due big così è un’impresa impossibile. Fallirebbe anche Tom Cruise. Due big, due dirigenti, due iscritti, due militanti. Ecco a voi i socialisti in salsa ortese.
Le seggiate tra Ziello padre e Ziello figlio dipendono da un punto cruciale dell’agenda politica: la candidatura a sindaco. Una tematica a cuore di tantissimi cittadini che non possono mettere il piatto a tavola. Ne sono migliaia. Si siedono a tavola con i piatti vuoti e imbandiscono dibattiti interminabili su chi, tra Ziello sr e Ziello jr, sarebbe il miglior sindaco di Orta di Atella. Ogni tanto bevono. Ancora per poco. Da un momento all’altro potrebbe essere staccata l’acqua. Al centro dei pensieri della gente ci sono i celebri padre e figlio. Del resto entrambi hanno sempre anteposto gli interessi del popolo a quelli personali. Al punto che non hanno mai offerto un caffè a nessuno per scongiurare il rischio che tra la cittadinanza potesse diffondersi la dipendenza dalla caffeina. Qualche bicchiere d’acqua sì. Rigorosamente di rubinetto. Offrire sigarette nemmeno a pensarlo. Fanno male alla salute. Giggino e Espedito ci tengono fino alla morte alla salute pubblica. È storia. Basta dare una scorsa veloce agli annali amministrativi del Comune. Quando comandavano loro la città atellana è diventata una città modello. Orta divenne il Paese dei Balocchi. Stavano tutti bene. Tutti vivevano nel benessere. Felici e contenti. Perciò la preoccupazione tra i cittadini è forte. Non sia mai che lo scontro nel Psi finisca in un bagno di sangue! “Come potremmo vivere senza Ziello padre o senza Ziello figlio?”, si chiede la gente in preda ad un’incontrollabile e legittima apprensione. Chi vincerà la guerra tra i socialisti? Impossibile dare una risposta attendibile: mettere d’accordo due persone non è per nulla facile. Ci vorrebbe un super eroe. Ops! Ad Orta di Atella ce n’è uno famoso. Tranquilli. Ci penserà lui. Gotham City ha ancora bisogno di pipistrelli.
Mario De Michele