Retromarcia, sgommata, striscia sull’asfalto in perfetto stile polizieschi all’italiana con tanto di stacco su cambio e pedale. I fratelli Gianfranco e Raffaele Arena che siamo noi svestono i panni di Totò e Peppino per indossare a sorpresa quelli dell’indimenticato Maurizio Merli. L’ex candidato sindaco e l’inseparabile germano si sono sfilati dalla grande coalizione. Addio Antonino Santillo. I fratelloni andranno da soli alle comunali di Orta di Atella. Altro colpo di scena: potrebbero correre sotto il vessillo del Partito democratico. L’inversione a U è stata eteroguidata da due big: Stefano Graziano e Giovanni Zannini. Il deputato dem e il consigliere regionale deluchiano si sono visti più volte. Hanno intensificato gli incontri in vista della scadenza della presentazione delle liste. Al crocevia di Graziano e Zannini si sono dati appuntamento anche gli Arena. E l’accordo con Santillo, che era praticamente cosa fatta, è saltato in zona Cesarini. Gianfranco e Raffaele hanno sondato il terreno infertile di Vincenzo Gaudino e Città Invisibile. Niet. Il primo cittadino uscente non è sazio del disastro politico-amministrativo della passata consiliatura. Vuole riprovarci. Per la serie: al peggio non c’è mai fine. In verità è impossibile fare peggio di quello che ha già combinato. Da zero assoluto si può solo risalire. Santillo avrà gioco facile. Da sindaco in pectore (la grande coalizione è una corazzata elettorale) farà sicuramente meglio di Gaudino e Città Invisibile. Ci riuscirebbe anche Pablo, il cane di Pasquale Soprano delle Sentinelle del territorio. Ma con tre aspiranti sindaco (uno dei due Arena e Gaudino), potrebbe essere meno scontata la vittoria di Santillo e company al primo turno, soprattutto perché in campo scenderebbero Graziano e Zannini, due signori che spostano voti. In seconda battuta non c’è comunque partita. Salvo altri colpi di teatro al momento la corsa per la fascia tricolore sarà a tre. La nuova strada imboccata dagli Arena non è piaciuta a Tonino Russo. Il consigliere di opposizione uscente, che ha un seguito non indifferente, è rimasto a bordo della corazzata Potemkin. Lo spazio lasciato vuoto dai fratelloni Arena consentirà a Russo di aspirare a un ruolo di primo piano in giunta oppure come presidente dell’assise, un incarico che svolgerebbe con equilibrio e senso istituzionale. In casa Santillo è quanto mai urgente sciogliere il nodo scorsoio legato a Gianfranco Piccirillo. Una mina vagante da disinnescare prima che la grande coalizione imploda subito dopo la vittoria alle comunali. Se poi Santillo è così spregiudicato da affidarsi a un cacciatore di soldi (per Piccirillo è questione di sopravvivenza) beh c… suoi. Direbbe il poeta: “Chi è causa del suo mal pianga sé stesso”. Sarà un oceano di lacrime. Serviranno montagne di fazzolettini.
Velvet Underground