In tutta onestà non fa notizia l’ennesimo salto di staccionata di Raffaele Lampano. In poco più di un anno e mezzo il consigliere comunale si guadagnato sul campo il titolo di “Molleggiato”. Per calcolare i suoi cambi di casacca servirebbe un computer della Nasa. Quello che lascia a bocca aperta è la faccia tosta con la quale si autodefinisce “anima critica” della maggioranza. Colui che (ovviamente non ci crede nemmeno lui stesso) avrebbe “spronato l’amministrazione ad affrontare con determinazione le numerose problematiche che affliggono il territorio”. A giudicare dai risultati, basta chiedere ai cittadini, Lampano ha completamente fallito. Non c’è una tematica importante risolta dal sindaco Antonino Santillo e company. Anzi, dall’insediamento della nuova squadra di governo le cose sono peggiorate. Anche sul terreno della legalità. L’esempio plastico è la consulenza da 30mila euro alla ditta italo-ucraina affidata dalla funzionaria Valeria Vellone a suoi amici e ad amici degli amici. Un pugno in pieno volto ai professionisti locali. Un’oscenità amministrativa. Una vergogna che segna in modo indelebile la storia già a tinte grigie della città.
Nonostante i disastri della maggioranza il “Molleggiato” definisce “sciagurata la conclusione di questa esperienza amministrativa”. Ma dove vive? E soprattutto, davvero pensa che la popolazione si beva la sua milionesima lampanata da triplogiochista dei poveri? Questi sarebbero i giovani. Molto meglio i vecchi che almeno per vendere l’anima al diavolo non si accontentavano di mille lire al mese. Lampano, proprio lui, critica chi farebbe prevalere “gli interessi di bottega sugli interessi di Orta”. Pur di non mollare l’osso il consigliere comunale mostra una preoccupante dissociazione politica dalla realtà. Da quando è in carica quali interessi di Orta ha tutelato? Abbiamo chiesto in giro. Più di un cittadino ci ha risposto: “Lampano chi?”. Invece nel Palazzo il “Molleggiato” è carta conosciuta. Uno slalomista provetto. Sempre pronto a districarsi per restare a galla. Del resto, come ci disse una sua collega tempo fa, la benzina per l’auto bisogna pur metterla, sennò si resta a piedi. Sarebbe interessante sapere nell’ultimo anno e mezzo quali e quanti mestieri ha svolto e con quali datori di lavoro. È il modo più semplice per zittire a vita Lampano. E per unire i puntini dei suoi spostamenti consiliari. In questa fase politica e lavorativa il “Molleggiato” sostiene che lo “convince chi si sta adoperando per semplificare il quadro amministrativo attraverso la costituzione di due grandi gruppi consiliari che possano interfacciarsi, in maniera assai più rapida ed efficace, con il sindaco e l’esecutivo”.
Se cambierà lavoro e padrone dirà il contrario. Chi nasce quadrato non muore tondo. A maggior ragione ora che il sindaco Santillo ha fatto visita allo zio del consigliere, tale Andrea Lampano, noto mediatore durante il boom edilizio. Ora per il “Molleggiato” va tutto ok. Mentre poco più di 10 giorni fa, il 4 gennaio, la squadra di governo era un fallimento su tutti i fronti. Raffaele Lampano firmò il documento di Svolta Civica, orami suo ennesimo ex gruppo politico-consiliare (clicca qui). Ecco uno stralcio: “Come gruppo politico auspicavamo già mesi fa, un cambio di passo nel merito e nel metodo da parte dell’esecutivo locale. Chiedevamo maggiore partecipazione, confronto e coinvolgimento nelle scelte politico-amministrative nevralgiche e strategiche, nell’interesse della nostra comunità. Tutto ciò non è mai avvenuto, anzi ci sono stati esclusivamente dinamiche e tatticismi volte solo a difendere le proprie poltrone e i propri orticelli”.
Cos’è cambiato in 13 giorni? Come mai oggi, 17 gennaio, Lampano è in prima linea a difendere “dinamiche e tatticismi volte solo a difendere le proprie poltrone e i propri orticelli”. Ci viene in mente la favola di Esopo della volpe e l’uva. Si accomodi pure, consigliere Lampano, avanti c’è posto. Sono a disposizione le poltrone in giunta di Orta al Centro, decapitata perché ha chiesto la cacciata dal comune di Valeria Vellone, di Salvatore Sciaudone e di Svitlana Vasechko, i tre amici di Falciano del Massico “promotori” della ditta italo-ucraina GE.FIN.PA. Si accomodi pure, consigliere Lampano, è stato aperto il mercato delle vacche grasse da Gianfranco Piccirillo, “vero” sindaco, legatissimo a Succivo. Si accomodi pure, consigliere Lampano, questa è la Prospettiva Futura per Orta, quella dei fondi a pioggia ad amici e parenti, e quella del ritorno in auge di Salvatore Del Prete “Magò”.
Andate e fate, direbbe Guccini, tanto ci sarà sempre, lo sapete, un musico fallito, un pio, un teorete, un Bertoncelli o un prete a sparare cazzate. Ma ci sarà sempre anche chi accenderà i riflettori su tutte le porcherie dell’amministrazione comunale e sulle ruberie della politica da quattro soldi di Orta di Atella. Si credono strateghi. Sono soltanto degli inguaribili imbroglioni.
Mario De Michele