Tempo scaduto. La crisi politica è giunta a una tappa decisiva. La scalata più dura sarà la seduta del civico consesso convocata da Giuseppe Massaro per lunedì 28 ottobre alle 10.30 e in seconda battuta per giovedì 31 ottobre alla stessa ora. All’ordine del giorno due variazioni di bilancio già passate in giunta. Ma non ci sarà il numero legale. Diserterà l’assise la confederazione degli undici, composta da Nuova Prospettiva per Orta (5 consiglieri), Scelta Civica (3), Fare Democratico per Orta Verde (2) e dall’indipendente Ciro Palladino. La decisione è stata presa ieri pomeriggio. Il motivo? Lo stesso di un mese e mezzo fa: l’azzeramento di tutte le cariche istituzionali. A partire dagli assessori per finire con il presidente consiglio comunale. Richiesta formulata nell’ultima seduta consiliare, quella del 17 settembre, durante la quale fu approvato il bilancio di previsione. Pochi giorni dopo, il 24 settembre, gli assessori Tonino Russo, Pasquale Pellino e Annalisa Cinquegrana consegnarono le rispettive deleghe nelle mani del primo cittadino. Ora Santillo dovrà uscire allo scoperto. Aveva promesso alla confederazione degli undici che avrebbe azzerato tutto. Dopo 45 giorni è ancora lì abbarbicato a una poltrona sempre più traballante. Ma lunedì prossimo scatterà l’ora x. Salvo sorprese, un segnale inequivocabile arriverà dagli undici consiglieri della grande alleanza. Non parteciperanno all’assise. Una chiara avvisaglia è arrivata già dalla conferenza dei capigruppo. Presente soltanto Mena Capasso di Orta al Centro. Per i ribelli è un motivo per invalidare la convocazione: alla conferenza mancavano tre capigruppo su quattro. In pratica era rappresentata soltanto la confederazione dei cinque, formata dai movimenti Orta al Centro e Orta sul Serio, rappresentati in assise rispettivamente da Capasso e Pasquale Lamberti e da Massaro, oltre che dagli indipendenti Tiziana Dirasco e Gennaro Colella. Ma il presidente del consiglio ha fatto partire comunque la convocazione con l’intento di minare la compattezza degli undici rivoltosi. Ieri invece è prevalsa l’unità. La seduta consiliare sarà disertata. Da tutti gli undici? Dovrebbe essere così. In ogni caso ci sarà un forte segnale di gran parte dei membri dell’assise. Un modo per dire a Santillo: “È ora di decidere sul nuovo assetto della maggioranza”.
La fascia tricolore dovrà uscire dall’arrocco e fare una mossa per evitare lo scacco matto. Il nodo da sciogliere è politico. E la soluzione non è per nulla facile. Da quanto è emerso la confederazione degli undici in prima battuta vuole spazzare via Orta al Centro. Poi punterà Massaro per aver preso parte alla contesa al fianco dell’ex sindaco Andrea Villano, perdendo ogni connotato “super partes”. La grande alleanza insomma vuole ridefinire il quadro politico-amministrativo con la formazione di una maggioranza a undici e un’opposizione a cinque. Una strategia che Santillo non condivide. Il sindaco immagina un nuovo organigramma che tenga dentro tutti. Avrebbe proposto alla confederazione degli undici quattro posti in giunta, togliendone uno a Orta al Centro, attualmente rappresentata nell’esecutivo dal vicesindaco Andrea Villano e dall’assessore Florentia Lamberti. E Massaro? Nelle intenzioni di Santillo resterebbe al timone dell’assise. La grande alleanza ha detto “no”. Dalla confederazione dei cinque non filtrano notizie. Orta al Centro sarebbe disposta a rinunciare a una poltrona? E chi farebbe da agnello sacrificale? Finora il fondatore del movimento, l’ex primo cittadino Villano, non ha mai preso in considerazione il dimezzamento dei posti in giunta. “Se toccano i nostri assessori andiamo all’opposizione”, va dicendo da tempo. L’ora della resa dei conti è scoccata. La settimana prossima sarà determinante per capire se e come Santillo andrà avanti. Non ci sarà una tregua in maggioranza. Troppi attriti, troppe incomprensioni anche sul piano personale. Se pure stavolta il sindaco butterà la palla in tribuna per perdere tempo la partita non riprenderà più. E il pallone tornerà nelle mani degli elettori.
Mario De Michele