La nomina di Antonio De Rosa alla presidenza dell’Acquedotti è inaccettabile sul piano politico e illegittima sotto il profilo amministrativo. Parola dell’opposizione di Orta di Atella. Gli esponenti della minoranza, sia i soggetti politici Alternativa per Orta, Noi Orta viva, Agire e Moderati per Orta che i consiglieri comunali hanno sottoscritto un dettagliato documento, con tanto di riferimenti normativi, preannunciato il ricorso all’Anac. Giustamente l’opposizione si chiede come mai con tanti giovani locali preparati e competenti sia stato scelto un 78enne di Caivano. “Il sindaco, nonostante non abbia più i numeri per governare invece di spiegare alla cittadinanza i motivi di questo fallimento politico/amministrativo, – osservano Alternativa per Orta, Noi Orta viva, Agire e Moderati per Orta e i consiglieri – impegna per i prossimi tre anni la visione strategica dell’Acquedotti Scpa ad un vispo giovanotto di 78 anni. Nulla di personale nei confronti del dott. De Rosa, il nostro è un ragionamento politico. È politicamente immorale fare scelte a lungo termine senza avere la maggioranza in Consiglio Comunale, in totale silenzio come se la casa comunale fosse di proprietà privata, dove è la trasparenza? Nella città più giovane d’Italia, il sindaco ha deciso che non c’erano giovani professionisti anche del territorio per ricoprire un ruolo dirigenziale, per Gaudino, il futuro ad Orta di Atella non è per i giovani”. De Rosa è stato assessore a Caivano nel 2011 durane la sindacatura di Antonio Falco. La sua nomina ha destato clamore e perplessità non solo nel mondo politico ma anche in quello delle professioni. La domanda che si posti tutti è scontata: perché non è stato scelto un giovane tecnico locale?
Secondo la minoranza l’incarico conferito a De Rosa è discutibile anche sul piano amministrativo. “La Legge n. 114 dell’11 agosto 2014, di conversione del D.L. n.90 /2014, – sostengono gli esponenti dell’opposizione – ha introdotto nuove limitazioni relative alle nomine nelle società partecipate da parte delle Amministrazioni Pubbliche. In particolare, all’art. 6 viene sancito il divieto di conferire a lavoratori privati o pubblici collocati in quiescenza (ai pensionati, quindi), incarichi dirigenziali o direttivi o cariche in organi di governo delle amministrazioni stesse, nonché negli organi di governo degli enti e società da esse controllati (oltre a incarichi e collaborazioni, come già prevedeva il decreto legge citato da cui è scaturita la normativa). Il divieto relativo alle cariche negli organi di governo della società, essendo stato introdotto con la legge di conversione di un decreto legge, decorre dal 19 agosto 2014. A seguito dell’introduzione di questo nuovo vincolo, il 4 dicembre scorso il Ministro per la Semplificazione e la Pubblica Amministrazione ha emanato una circolare di interpretazione e applicazione della norma in questione, in cui viene specificato che “le modifiche introdotte sono volte ad evitare che il conferimento di alcuni tipi di incarico sia utilizzato dalle Amministrazioni Pubbliche per continuare ad avvalersi di dipendenti collocati in quiescenza o, comunque, per attribuire a soggetti in quiescenza rilevanti responsabilità nelle amministrazioni stesse, aggirando di fatto lo stesso istituto della quiescenza e impedendo che gli incarichi di vertice siano occupati da dipendenti più giovani”. Proprio in virtù di questa legge – annuncia la minoranza – faremo una richiesta di accesso agli atti per poi proporre un esposto all’Anac per ricevere chiarimenti su questo conferimento che per noi suscita tanti dubbi sul piano amministrativo. È probabile che non possa ricoprire quel ruolo”. Alternativa per Orta, Noi Orta viva, Agire e Moderati per Orta che i consiglieri comunali di opposizione aggiungono una nota a margine sul cimitero comunale ancora chiuso per mancanza di personale. “A breve, ci sarà la celebrazione dei morti, – fa notare la minoranza – chiediamo a Gaudino almeno l’ordinario e permettere ai cittadini di onorare i propri cari, ripristinando l’apertura quanto prima. Nel frattempo rinnoviamo l’invito al Sindaco Gaudino di dimettersi, una città ostaggio della sua ostinazione, prigioniera di un immobilismo imperante che assiste alla pantomima di Gaudino e Tosti, aggrappati alle loro poltrone”. Per fortuna dei cittadini di Orta di Atella quelle poltrone alla quali si sono incollati verranno ben presto sottratte agli amministratori locali. Giovedì prossimo è fissato il civico consesso con all’ordine del giorno, tra l’altro, il consolidamento di bilancio. È probabile che i Democratici e Riformisti diserteranno in blocco l’assise facendo venire meno il numero legale. Il primo passo verso lo scioglimento anticipato del consiglio comunale. Senza l’approvazione del consolidamento di bilancio si va tutti a casa. Menomale.
Mario De Michele