La casa comunale come una sala bowling. In una sola serata Antonino Santillo ha fatto saltare come birilli quattro consiglieri. Esclusi dalla maggioranza l’indipendente Raffaele Lampano, Giovanna Migliore e Imma Liguori di Nuova Immagine per Orta e Tiziana Dirasco di Rinascita Ortese. Come sempre le motivazioni ufficiali divergono da quelle reali. Davanti ai partecipanti al vertice di ieri sera il sindaco ha liquidato in pochi minuti la faccenda: “Con Lampano è venuta meno la fiducia per i suoi attacchi personali nei miei confronti. Migliore, Liguori e Dirasco via dalla maggioranza perché si sono astenute sull’ipotesi di bilancio stabilmente riequilibrato”. Discorso chiuso senza nemmeno un minimo di discussione. I nove consiglieri presenti non hanno proferito parola. Più che le parole contano i numeri. L’incontro è stato disertato in blocco dagli esponenti di Coraggio. Nicola Russo, Raffaela D’Ambrosio e Anna Cirillo erano assenti ufficialmente per motivi di lavoro. Ma in realtà la mancata partecipazione è un segnale chiaro a Santillo: “Non ti consentiremo di fare il dittatore”, questa in estrema sintesi la posizione di Coraggio. Anche perché la logica del “colpirne uno per educarne cento” è pericolosa per tutti. Oggi è toccato a Lampano Migliore, Liguori e Dirasco, domani potrebbe toccare ad altri. A chi giova essere in totale balia del primo cittadino? Va detto che la colpa della nascita del partito del sindaco è dei consiglieri. In tempi non sospetti Italia Notizie li aveva messi in guardia in tutti i modi. Ora ci verrebbe da dire: “Chi è causa del suo mal pianga sé stesso”.
PACCO, PACCOTTO E CONTROPACCOTTO DI PICCIRILLO – Ma alla luce degli ultimi sviluppi la domanda da porsi è un’altra: perché Santillo ha usato il pugno duro? E perché solo ai danni di alcuni consiglieri? Partiamo da chi sta dietro a questa clamorosa inversione di rotta: Gianfranco Piccirillo. Il cugino della fascia tricolore è l’eminenza grigia dell’amministrazione comunale. Da un bel po’ il suggeritore del sindaco si è ecclissato. Chissà come mai? Forse perché in città tira brutta aria. Da dietro le quinte Piccirillo continua a tirare i fili. La sua strategia nasce da lontano: far fuori tutti coloro che disturbavano il manovratore. Il primo a rimetterci le penne è stato Pasquale Ragozzino. Il “guastatore” numero uno. Poi, e veniamo ai giorni nostri, il repulisti ha colpito Eduardo Indaco e Giovanni Misso di Nuova Immagine per Orta e Raffaele Arena, leader di Rinascita Ortese. Questa è l’operazione politica per decapitare i “polemisti”, quelli critici sulle scelte amministrative. È stata attuata cacciando dalla maggioranza Migliore, Liguori e Dirasco. Ma il colpo di mano sottende un piano più ampio. Secondo Piccirillo mandare all’opposizione quattro consiglieri è più funzionale per Santillo. Meno gruppi a cui dar conto, meno membri dell’assise da accontentare. Senza tanti rischi da correre. Una maggioranza a dodici consente la blindatura del sindaco. Che sarà mai se si tira lo sciacquone sulla volontà popolare! La strategia piccirilliana si basa sulla fedeltà dei consiglieri alla fascia tricolore. Il partito del sindaco, appunto.
STRATEGIA RISCHIOSA, CI SARANNO I NUMERI? – Non mancano i punti interrogativi. Gli esponenti di Coraggio hanno già traballato. Quale postura assumeranno Orta al Centro e Fare democratico per Orta Verde? È evidente che Santillo, pur rischiando appena una settimana di essere preso “a seggiate” da Giuseppe Massaro all’interno del municipio, abbia stipulato un patto di ferro con il presidente dell’assise e i suoi seguaci. Massaro infatti, dopo averlo strumentalizzato, non ha esitato a “vendersi” politicamente Lampano che, poverino, è quello uscito peggio dalla vendetta della fascia tricolore. Sul ring allestito giovedì scorso nella casa comunale c’era anche lui, spalleggiato da Massaro. Ma il timoniere del civico consesso non ha subito conseguenze, mentre Lampano ne è uscito “cornuto e mazziato”. I prossimi mesi diranno se il progetto di Piccirillo risulterà devastante o se andrà in porto. Il primo banco di prova decisivo sarà la seduta consiliare sull’approvazione definitiva del bilancio stabilmente riequilibrato. Orta al Centro, Fare democratico per Orta Verde e lo stesso Coraggio si accoderanno all’asse Santillo-Massaro? Vedremo.
ANCHE LA MINORANZA SI DEVE CHIARIRE LE IDEE – Intanto anche sul versante della minoranza ci sono dei nodi da sciogliere. Primo fra tutti la collocazione di Francesco Lettieri. La posizione di Arena è cristallina: se resterà in maggioranza si metterà fuori dal gruppo Rinascita Ortese, di cui fa parte Dirasco. Se abbandonerà il sindaco il numero dei componenti dell’opposizione salirà a cinque. E mentre Gennaro Colella dovrebbe seguire il destino di Massaro, meno scontato è il percorso di Antonio Chianese. Ha dichiarato il suo sostegno al primo cittadino. Ma gradirà il nuovo assetto della maggioranza? Insomma il quadro politico-amministrativo resta fluido. E al netto delle modalità da podestà di Santillo è un fatto positivo che si sia creata un’opposizione consiliare. La strategia di Piccirillo potrebbe rivelarsi un boomerang per il primo cittadino. Che negli ultimi tempi appare decisamente sotto pressione. Qualcuno dice fuori controllo. Il pressing forsennato, in stile Guardiola, della minoranza potrebbe acuire lo stress della fascia tricolore. Senza dimenticare che in nove mesi l’amministrazione comunale ha prodotto poco o nulla. E tra la popolazione monta sempre più il malcontento. Ecco il principale punto debole del trio Santillo-Piccirillo-Massaro: impegnano tutte le energie nei giochi di palazzo mentre la città è abbandonata a sé stessa. Di questa lena saranno i loro stessi elettori a mandarli a casa. Per manifesta incapacità. Intanto nelle “stanze che contano” si sente in filodiffusione il Requiem. Ascoltare Mozart è sempre un piacere.
Mario De Michele