Se i lavori per il cimitero nuovo di Orta di Atella, a distanza di molti anni, sono ancora un rebus, quello che sta avvenendo da due mesi nel cimitero vecchio è qualcosa di veramente scandaloso. Roba da procura della Repubblica. E a quanto pare le forze dell’ordine avrebbero già avviato da tempo serrate indagini per individuare eventuali autori di gravissimi reati. Dallo scorso 31 gennaio è scaduto l’appalto per la gestione dei servizi cimiteriali, a partire dalla manutenzione dell’illuminazione votiva fino all’attività di necroforia per le tumulazioni e le estumulazioni. Da allora l’amministrazione comunale non avrebbe predisposto una nuova gara per l’affidamento del servizio, né tanto meno avrebbe concesso proroghe alla ditta assegnataria dell’appalto. Non c’è insomma alcun atto gestionale che autorizzi il regolare proseguo dei servizi cimiteriali da parte della ditta in carica fino allo scorso 31 gennaio. Eppure, nonostante la scadenza dell’affidamento, gli addetti della società stanno svolgendo ugualmente, non si sa a che titolo, le attività previste dall’appalto. Si dice addirittura che i titolari della ditta siano ancora in possesso delle chiavi per accedere al luogo di sepoltura, da dove entrano e ed escono a loro piacimento. C’è di peggio. Sembra che la ditta “scaduta” abbia riscosso soldi comunali per la sostituzione delle lampadine anche durante i mesi di febbraio e marzo, oltre a svolgere “regolarmente” i lavori di esumazione ed estumulazione delle salme, non si sa bene pagati da chi e in quali modalità.

Antonino Santillo e Pasquale Pellino

Volendo concedere alla ditta il beneficio della buona fede, che richiede comunque uno sforzo immane, non possono esser in alcuno modo assolti sia sul piano politico che amministrativo né il sindaco Antonino Santillo, titolare della delega al Cimitero fino allo scorso 13 marzo, né l’assessore al ramo Pasquale Pellino, incaricato del settore all’atto della nomina della nuova giunta, varata nello stesso giorno. Da delegato al Cimitero, Santillo non si è preoccupato di far predisporre in tempo debito tutti gli atti per l’espletamento della nuova gara, con l’aggravante che per quasi un mese e mezzo non è nemmeno intervenuto per impedire alla ditta di proseguire a fornire il servizio di un appalto scaduto. Stessa condotta omissiva anche da parte del neo assessore Pellino che a 15 giorni dalla nomina non si è occupato di una vicenda vergognosa, oltre che palesemente illegittima. Per evitare ulteriori figuracce al novello vicesindaco, che potrebbe addurre come giustificazione quella di essere stato nominato 15 giorni fa, ricordiamo a Pellino che negli enti locali vige il principio della continuità amministrativa. Nel passaggio di testimone tra lui e Santillo il neo assessore al Cimitero aveva l’obbligo di mettere immediatamente mano alla risoluzione ad horas del problema. Nemmeno in una città del terzo mondo i servizi gestionali del luogo di sepoltura vengono svolti da soggetti non autorizzati. Neppure nel peggior ente locale del pianeta i titolari di una ditta “scaduta” hanno le chiavi del cimitero come se fosse “casa loro” o “cosa loro”.

L’ingresso del cimitero vecchio di Orta di Atella

Non solo. Quali controlli sono stati effettuati dal comune per verificare quanti e quali interventi sono stati effettuati. Esempio: chi ha accertato quante lampadine sono state sostituite? Chi ha autorizzato le operazioni di estumulazione? E, soprattutto, i cittadini hanno pagato un costo? Se sì, in che modo, regolare o sottobanco? Il business mensile “ufficiale” è di circa 10mila euro al mese. Su questo ennesimo scandalo Santillo e Pellino devono fare chiarezza. Immediatamente. L’intervento della magistratura per ripristinare la legalità anche su un problema di ordinaria amministrazione è il segno inequivocabile del fallimento del sindaco e della squadra di governo. Stavolta non ci sono alibi. Non possono essere addossate fantomatiche colpe ai gruppi politico-consiliari di opposizione. In questa brutta storia i colpevoli hanno un nome e cognome: sono i delegati al Cimitero Santillo e Pellino, artefici principali della “nuova” maggioranza. Si assumano le loro responsabilità. Almeno per una volta non si coprirebbero doppiamente di ridicolo davanti alla popolazione. L’operato del sindaco e della giunta si giudica da come è manutenuto il cimitero, da come è gestito l’ambiente, da come è assicurato il decoro urbano, dalle condizioni delle scuole e dall’erogazione dei servizi sociali. Le chiacchiere e i proclami social vengono risucchiati nel vortice delle bugie. Per conferma basta chiedere ai cittadini. Per garantire la legalità, quella vera, ci penseranno le autorità competenti. Possiamo dormire sonni tranquilli. Noi.

Mario De Michele

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