Detto, fatto. Confermata l’anticipazione di Italia Notizie sul nuovo timoniere del Comitato tecnico-scientifico dell’Acquedotti. La scelta è caduta sull’avvocato Ferdinando D’Ambrosio. Il leader della lista Fare Democratica per Orta Verde è stato nominato da Francesco Petrella, presidente del cda della società idrica. Tassello dopo tassello l’azienda consortile per azioni a prevalente capitale pubblico prosegue senza intoppi nella fase di rinnovamento. L’obiettivo è ottimizzare un servizio essenziale fornito in 10 Comuni casertani e napoletani. La Ottogas detiene il 49% delle quote societarie. L’avvocato D’Ambrosio è in possesso della competenza e dell’esperienza amministrativa (è stato presidente dell’assise di Orta di Atella) per svolgere nel modo migliore un ruolo importante per la mission dell’Acquedotti. Sul fronte politico anche chi cercava di tranquillizzare gli alleati con uno speranzoso “adda passà ‘a nuttata” si è dovuto arrendere di fronte all’evanescenza di Antonino Santillo, totalmente a disagio con la fascia tricolore addosso. Più che il sindaco di una grande città sembra l’amministratore di un piccolo condominio. In 5 mesi ha messo d’accordo tutti: “Non è cosa sua, abbiamo sbagliato nome, finora è un disastro”. E in effetti il primo cittadino dà la netta sensazione di essere un pesce fuor d’acqua. Chi auspicava una svolta politico-amministrativa è rimasto miseramente deluso. Non c’è una visione prospettica. Manca una chiara linea di condotta. Si naviga a vista. Il fallimento è solare anche nell’ordinaria amministrazione, con l’aggravante di un sindaco paralizzato da alcuni funzionari comunali che dettano legge. Di questo passo non si va da nessuna parte. I partiti di maggioranza ne sono ormai ampiamente consapevoli. Si sono messi a lavorare per ovviare alle mastodontiche carenze amministrative. Nei prossimi giorni Santillo e la giunta saranno pressati per stilare il piano di fabbisogno del personale da presentare al Ministero dell’Interno. Servono almeno 6-7 unità, altrimenti il municipio abbasserà le serrande. La carenza di personale è ormai insostenibile. L’unico a non accorgersene è Santillo. Sembra un marziano. Come fa a non notare che la casa comunale è praticamente vuota. Per ottenere servizi essenziali i cittadini devono attendere mesi e mesi. È mai possibile che l’ente locale non sia in grado nemmeno di assumere un funzionario ex art. 110 del Tuel per gestire il settore dei lavori pubblici interessato dai fondi del Pnrr? Per non parlare della mancanza di un comandante dei vigili urbani. Cose mai viste. Nemmeno il pessimo sindaco Vincenzo Gaudino e il suo vice, il populista Enzo Tosti, erano arrivati a tanto. C’è poi la vicenda spinosa dell’ex Municipio Atellano, per oltre il 46% di proprietà di Orta. La gestione dello storico edificio è stata di fatto privatizzata a favore dei soliti furbetti delle cooperative: la famiglia Pascale. La città atellana è stata completamente esautorata da qualsiasi potere decisionale. È spettatrice inerte di fronte a uno scempio. Anche in questo caso ci penseranno i partiti. A breve partiranno richieste ufficiali indirizzate al Comune di Sant’Arpino che sta spadroneggiando sul piano politico e burocratico. L’elenco delle inefficienze è chilometrico. Santillo cammina a passo di lumaca. Servirebbe un velocista alla Bolt. Le forze politiche le proveranno tutte per far correre il sindaco. Se la sua andatura continuerà a essere claudicante è molto probabile che sull’amministrazione comunale calerà il sipario. Nessuno ne sentirà la mancanza.