Solitamente i commenti social dei politici sono nella migliore delle ipotesi intrisi di populismo o si riducono a insignificanti spot propagandistici di cui si farebbe volentieri a meno. Per fortuna c’è chi come Massimo Schiavone che si tira fuori dalla mischia delle frasi di circostanza, strumentali all’effimera canea del momento e all’inutile circo mediatico. L’esponente del Pd casertano utilizza Fb con parsimonia. Ma quando posta un suo pensiero non è mai banale, com’è avvenuto di recente con il racconto commovente della sua battaglia contro il cancro (gli auguriamo ogni bene). Anche sul piano politico i commenti social del giovane dem si tengono alla larga dalla demagogia e sono immuni alla volatilità. Scrivere tanto per scrivere non appartiene al costume di Schiavone. Meno che mai aprir bocca giusto per propalare nel web parole vuote. È un ragazzo di sostanza Massimo. L’ennesima conferma arriva da un post pubblicato il 18 settembre sulla sua pagina Fb. In vista delle regionali della Campania, il candidato del Pd all’ultime Europee ribadisce la sua collocazione politica con toni fermi ma come sempre civili e pacati.

“Fonti non bene informate – si legge nel post di Schiavone (foto in basso) – continuano a riportare la notizia di una mia candidatura ora in una lista, ora in un’altra. Capisco i timori di chi – sostenuto da soli intrighi trasformistici piuttosto che da consenso tra gli elettori – eviterebbe volentieri confronti reali e democratici, ma dovrà farsene una ragione. La mia militanza è quella nel Partito Democratico come ribadito insieme a tanti altri nell’incontro spontaneamente promosso dal basso qualche giorno fa e intensamente partecipato da Circoli, Militanti e Amministratori. Per la mia giovane età e la voglia di impegnarmi – continua Schiavone senza giri di parole – non nego il piacere di essere considerato una risorsa per diverse forze della coalizione, anche quelle dove altri vorrebbero collocarmi, o meglio “allontanarmi”, ma la mia battaglia ha insegne consolidate nel tempo ed anche in posizioni di “minoranza” saprà esprimersi dentro la pluralità del PD”.
Ecco un post social “serio”, come ama dire Boban parlando di calcio. Il giovane democrat stoppa sul nascere qualsiasi tentativo mediatico eterodiretto dai sui amici (?) di partito, che da mesi dalla mattina alla sera tentano con ogni mezzo e a qualsiasi costo di boicottarlo, allo scopo di escluderlo dalla lista Pd alle regionali. Pseudo-politici e pseudo-rappresentanti istituzionali disposti a penalizzare il partito in termini di voti pur di far eleggere i propri figliocci, con l’aggravante di aver prima beneficiato dell’appoggio di Schiavone per poi averlo scaricarlo senza pietà con un cinismo che fa accapponare la pelle. Si chiama politica, si legge opportunismo.

In prima linea, nell’opera di sabotaggio ai danni di Schiavone c’è ovviamente Stefano Graziano. Non sorprende più di tanto. Il deputato dem ha imbracciato l’arma dell’opportunismo già da quando era in fasce. Prima si serve delle persone, poi le abbandona o, peggio ancora, le osteggia per farle fuori. L’offensiva di Graziano contro Schiavone è finalizzata a rendere più agevole la vita a Marco Villano, suo strettissimo uomo di fiducia, probabile candidato per un posto al parlamentino campano. Sul piano elettorale, ovvero dei consensi, la discesa in campo di Schiavone rappresenta un ostacolo ostico per il figlioccio politico del deputato di Teverola. Che fare? Lavorare nei salotti romani, unico luogo dove si può palpare una lieve forma di esistenza di Graziano, per impedire che Schiavone sia candidato. Si sa, a Graziano piace vincere facile, alias a tavolino, come dimostra la sua ennesima elezione nel listino bloccato alle politiche del 2022.

Ma stavolta il parlamentare casertano ha fatto i conti senza l’oste Pina Picierno. A differenza di Graziano, approdato alla corte di Elly Schlein un minuto dopo la sua vittoria, la vicepresidente del parlamento europeo, candidata al fianco di Stefano Bonaccini all’ultimo congresso dem, coerentemente non si è spostata di un millimetro. Nessuna giravolta in cambio di posti di potere all’interno del partito. Picierno stopperà il tentativo di Graziano – che tanto per non cambiare ha mollato anche lei – di boicottare Schiavone. Il giovane dem di Sessa Aurunca farà parte della lista Pd alle regionali. E come ha lui stesso ha giustamente rimarcato nel post: “Capisco i timori di chi – sostenuto da soli intrighi trasformistici piuttosto che da consenso tra gli elettori – eviterebbe volentieri confronti reali e democratici, ma dovrà farsene una ragione”.
Egregio onorevole Graziano, se ne faccia una ragione. Si metta l’anima in pace. E, una volta per tutte, getti acqua sul “fuoco amico” contro un giovane che ha contribuito alla sua elezione alla Camera. Sarà pur vero che la gratitudine degli uomini è più grande della misericordia divina. Ma a tutto c’è un limite. Soprattutto all’indecenza politica.
Mario De Michele
IL POST DI MASSIMO SCHIAVONE













