Un’eredità di ci avrebbe volentieri fatto. Cinque milioni di debiti frutto di allegre gestioni e amministrazioni comunali poco oculate. Nei giorni scorsi l’organo straordinario di liquidazione, nominato dopo la dichiarazione di dissesto finanziario deliberato nel novembre 2019, ha presentato il conto salato al sindaco di Portico di Caserta Giuseppe Oliviero. Appena insidiatosi il primo cittadino e la sua squadra di governo trovarono le casse comunali in profondo rosso. Sull’argomento si sofferma, ricostruendo le tappe della vicenda, il primo cittadino portichese. “E’ doveroso, prima di entrare nell’argomento, fare delle premesse. Nel mese di giugno 2017 con le consultazioni elettorali siamo stati chiamati ad amministrare la nostra comunità comunale. Uno dei primi adempimenti che l’amministrazione fu chiamata a porre in essere per obbligo di legge, in quanto la sua mancanza avrebbe causato lo scioglimento del Consiglio Comunale con la conseguente nomina del Commissario, fu l’atto deliberativo del Consiglio Comunale attraverso il quale bisognava certificare il permanere degli equilibri di bilancio ed in mancanza provvedere alle modalità di riequilibrio. A soli pochi giorni dal nostro insediamento non eravamo nelle condizioni di certificare il permanere o meno degli equilibri di bilancio, anzi dagli atti Comunali e dai verbali del revisore dei conti emergeva chiaramente un disequilibrio dovuto ad una massa debitoria che il comune non poteva onorare”.

Giuseppe Oliviero

Come spiega puntualmente il sindaco Oliviero il Comune aveva tre opzioni: “Restare inermi ed aspettare il sicuro Commissariamento; dichiarare direttamente lo stato di dissesto; optare per l’adozione di un piano di riequilibrio pluriennale che, dopo valutazione da parte del ministero, se accolto dava la possibilita’ di far fronte alla massa debitoria nel tempo massimo di dieci anni oppure, nel caso di mancato accoglimento, obbligava il comune alla deliberazione dello stato di dissesto. Ebbene noi, oculatamente, abbiamo optato, con delibera di consiglio comunale n 11 del 31/07/2017, di ricorrere all’ adozione del piano di riequilibrio pluriennale. Atto che, a parere della minoranza e di tanti altri soggetti improvvisatisi cultori esperti di finanza degli enti locali, era inopportuno e non appropriato mettendo, letteralmente, in croce questa amministrazione per quanto fatto. Il ministero, analizzato il nostro progetto di riequilibrio deliberato dal consiglio comunale nel mese di novembre 2017 ha ritenuto di non accoglierlo per mancanza di risorse proprie dell’ente. Conseguenza obbligata – osserva Oliviero – è stata quella di dichiarare lo stato di dissesto che è avvenuto con deliberazione di consiglio comunale n. 33 del 16/11/2019. Lo stato di dissesto ha comportato la nomina, con decreto del Presidente della Repubblica, dell’organo straordinario di liquidazione. All’organo straordinario di liquidazione sono demandati tutte le operazioni atte a quantificare la massa totale dei debiti nonche’ la massa di eventuali crediti alla data del 31/12/2019”. Ed ecco che l’Osl presenta il conto salatissimo. “L’organismo di liquidazione, effettuate tutte le verifiche del caso, – dichiara il primo cittadino – ci ha reso il conto della situazione e con proprio verbale del 21/06/2021 n. 16 ha affermato che e’ di 4.977.556,91 euro la massa passiva, cioe’ i debiti del nostro comune alla data del 31/12/2019. Il tempo ci ha dato ragione – è stato l’atto piu’ giusto e concreto che potevamo porre in essere. Avete letto bene, circa cinque milioni di euro di passività che abbiamo ereditato dalle passate amministrazioni e che dobbiamo risanare. Questi numeri, questi dati sono stati certificati e deliberati dall’Organo straordinario di liquidazione! Tecnici esterni, esperti e addetti a far ciò nominati dal Presidente della Repubblica. Un compito arduo, che ci pone anche dinanzi a delle scelte impopolari, ci impone di amministrare con la massima oculatezze e di non fare spese scellerate. Sarebbe stato molto più semplice per noi e sicuramente politicamente più vantaggioso continuare sulla falsa riga delle amministrazioni passate, spendendo e addebitandosi come non ci fosse un domani solo per apparire. Abbiamo deciso di scegliere la strada più tortuosa, abbiamo deciso di ripianare il bilancio comunale per prospettare un futuro diverso alle prossime generazioni, ai nostri figli. Piuttosto che indebitarci abbiamo scelto la strada dei finanziamenti pubblici che, com’è noto a tutti, per vederli attuati ci vuole un tempo maggiore data la burocrazia. A queste somme – conclude Oliviero – si sarebbero dovute aggiungere 1.683.300,32 che, grazie al nostro operato, all’intervento tempestivo in giudizio ed accordi stragiudiziali, abbiamo risparmiato. Ecco il nostro conto da saldare e ripianare, e lo faremo nei migliori dei modi, per noi, per i portichesi e per le nuove generazioni”.

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