BARONISSI – Il Consiglio comunale vara il programma “Social Housing” in località Casal Barone. L’intervento, approvato stamane come variante al Prg, prevede la realizzazione di un quartiere residenziale, attrezzature e servizi tesi ad incrementare la quota di edilizia sociale sul territorio.

Il programma consiste nella creazione di 210 alloggi, tutti dotati di autonomia energetica grazie all’installazione di impianti fotovoltaici e pannelli solari, così suddivisi:

  • 132 da destinare ad edilizia convenzionata;
  • 64 con canone di locazione sostenibile per 10 anni per giovani coppie e soggetti individuati dal Comune con apposito bando;
  • 14 da cedere al Comune e da destinare al terzo settore per ospitare persone con bisogni particolari che vivono in particolari condizioni di svantaggio economico e sociale.

L’inizio dei lavori è previsto per l’inizio dell’estate, a conclusione dell’iter burocratico consistente nella stipula della convenzione fra il privato (ovvero il proponente) e la parte pubblica, cioè il Comune.

Saranno interamente a carico del privato le necessarie opere di urbanizzazione, ovvero la rete fognaria e quella idrica, la pubblica illuminazione, la rete gas, la viabilità (con la realizzazione di un nuovo asse in viale della Costituzione Europea e la messa in sicurezza dello svincolo con la strada provinciale del cimitero).

«Alcune aree che verranno cedute gratuitamente al Comune e verranno destinate ad attrezzature e servizi pubblici – spiega l’assessore all’Urbanistica Sabatino Ingino in questi spazi, che coprono una superficie complessiva di 23329 metri quadri, abbiamo previsto la realizzazione di parcheggi, verde attrezzato, parchi giochi ed un polo scolastico. Sempre su queste aree è stato posto il vincolo di uso pubblico rispetto al quale il programma prevede la realizzazione di piazzette, porticati e verde attrezzato per altri 11495 metri quadri. In più il privato cederà al Comune alcuni locali, posti a pian terreno degli edifici per una superficie complessiva di 1168 metri quadri, con particolari destinazioni d’uso: centro medico, club sociale, farmacia, sala incontro per mamme e bambini, common house».

«Il piano approvato in consiglio ha una portata straordinaria, soprattutto se pensiamo che in moltissimi Paesi europei all’avanguardia l’Housing Sociale esiste da diverso tempo – sottolinea il sindaco Giovanni Moscatielloin Francia, Danimarca, Inghilterra, Svezia, Olanda e Germania, ad esempio, un’abitazione su cinque rientra in questa categoria. Le soluzioni  abitative sono ovviamente diverse, ma lo scopo è uguale ed è quello di aiutare a risolvere il problema abitativo a persone che non hanno disponibilità, evitando che questo possa essere un limite e diventare un’esclusione sociale. Questa programmazione urbanistica è una soluzione per i giovani che hanno appena iniziato un lavoro, anche se gli alloggi non sono destinati solo a loro. L’Housing Sociale – prosegue – nasce come tentativo di ampliare, qualificandola, l’offerta degli alloggi in affitto, mettendo a disposizione nuove unità abitative a favore di quelle persone che, escluse per ragioni di reddito dall’accesso all’edilizia residenziale pubblica, non sono tuttavia in grado di sostenere i costi del libero mercato. È una modalità d’intervento nella quale gli aspetti immobiliari vengono studiati in funzione dei contenuti sociali, offrendo una molteplicità di risposte per le diverse tipologie di bisogni, dove il contenuto sociale è prevalentemente rappresentato dall’accesso a una casa dignitosa per coloro che non riescono a sostenere i prezzi di mercato, ma anche da una specifica attenzione alla qualità dell’abitare».

 

 

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