AGROPOLI – Sospendere il provvedimento di chiusura dell’ospedale di Agropoli. E’ quanto chiedono i consiglieri della Regione Campania Donato Pica, Antonio Valiante, Gianfranco Valiante e Anna Petrone in una lettera inviata oggi, tra gli altri, al presidente della Regione Stefano Caldoro, al sub commissario alla Sanità Mario Morlacco, al presidente della V Commisssione Sanità Michele Schiano di Visconti e al direttore generale dell’ASL di Salerno Antonio Squillante.
La richiesta nasce dopo che nei giorni scorsi si era fatta sempre più insistente la voce della chiusura del presidio ospedaliero agropolese da parte della direzione dell’Asl salernitana. Oltre alla sospensione del provvedimento di chiusura, i consiglieri regionali chiedono anche la convocazione di una seduta della Commissione Sanità. E sempre oggi sono intervenuti sulla vicenda anche i sindaci di Agropoli e di Castellabate, centro costiero a pochi chilometri di distanza dalla cittadina sede del polo ospedaliero. “Noi rappresentanti delle istituzioni locali – ha scritto il sindaco di Agropoli Franco Alfieri in una lettera inviata ai primi cittadini del territorio cilentano – abbiamo il dovere di alzare l’attenzione su tale problematica e di manifestare il nostro dissenso con un’azione forte e decisa. Il presidio ospedaliero di Agropoli, l’unico presente sulla fascia costiera tra Salerno e Sapri, garantisce il diritto alla salute ad un’utenza di oltre 80.000 residenti che nei mesi estivi raggiunge punte di circa 500.000 presenze, permettendo tempi rapidi di primo soccorso ed assistenza sanitaria. A testimonianza di ciò gli oltre 20.000 accessi annuali al Pronto Soccorso”. “L’ospedale di Agropoli – ha commentato Costabile Spinelli, sindaco di Castellabate – non deve chiudere, è troppo importante per il nostro territorio. Sono pronto a dare il mio sostegno a qualsiasi iniziativa si renda necessaria per la difesa del presidio la cui esistenza, in questi anni, si è rivelata fondamentale per gli abitanti del comprensorio. Mi farò portavoce delle istanze di questo territorio nelle sedi opportune”.