”Nessuna paura” delle primarie, anzi, ad averla è ”qualche notabile e notabiletto che ha paura delle primarie e si devono fare pace”. Vincenzo De Luca, sindaco di Salerno e candidato alle primarie del centrosinistra per la scelta del governatore della Campania, invita a ”smetterla con le manfrine” e dice: ”Diamo la parola ai cittadini”. ”Un elemento di prudenza”, visti i trascorsi delle primarie in Campania, annullate nel 2011 per la scelta del sindaco di Napoli, per De Luca ”ci vuole”. ”Quando ci sono le primarie c’è sempre qualcuno che ha la tentazione di fare un gioco di prestigio – afferma il sindaco di Salerno – per questo è necessario che vada a votare tantissima gente, il voto è libero non è limitato a quelli di partito”. ”Qualcuno ha paura delle primarie, dell’onda di partecipazione ed entusiasmo che sto vedendo crescere – sottolinea – La politica politicante ha rotto le scatole a tutti che sia espressa da quelli di centro, destra o sinistra, non cambia niente”. “Non è possibile”. Risponde così Vincenzo De Luca, sindaco di Salerno e candidato alle primarie del centrosinistra in Campania, a chi gli chiede se quello di Gennaro Migliore possa essere un nome per superare le primarie. L’unico “nome condiviso” al momento, ironizza De Luca, è quello di “Giggione oppure Jo Donatello” due cantanti neomelodici. Per il resto, De Luca afferma che “chiunque può partecipare” alla corsa per la presidenza della regione Campania, purché sia all’interno delle primarie. “Penso che sia arrivato il momento di finirla con le buffonate – dice – le primarie sono state fissate e sono libere”. Il sindaco di Salerno si definisce “democratico e aperto” al punto che “si può candidare Migliore o Peggiore”, sottolinea giocando sul cognome del parlamentare. “Dovremmo però essere anche un partito serio – precisa – la scadenza per presentare le candidature era il 24 del mese scorso”. “Chi si voleva presentare doveva farlo entro quel termine, ma non c’è problema – conclude – se qualcuno si vuole presentare, lo faccia, ma nelle primarie perché devono decidere i cittadini e non i capicorrente”.

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