«Dopo l’ottimo lavoro svolto dalla Commissione nelle scorse legislature, pensiamo sia necessario riproporla ampliandone le competenze. Siamo convinti che la tutela dell’ambiente sia una delle principali emergenze da affrontare, viste le conseguenze drammatiche per la salute dei cittadini causate da anni di sversamenti illegali di rifiuti da parte della criminalità organizzata».
Così il deputato e membro della presidenza nazionale di Sel, Michele Ragosta, intervenendo oggi in Aula durante la discussione generale della proposta di legge – che verrà votata domani, sottoscritta da tutti gli schieramenti politici – per chiedere al Governo di istituire nuovamente la commissione ad hoc per vigilare sul corretto funzionamento del ciclo integrato dei rifiuti, evitando le infiltrazioni della criminalità organizzata.
La proposta, che prevede la formazione di una commissione bicamerale (composta da 10 senatori e 10 deputati), si pone di raggiungere diversi obiettivi: verificare l’attuazione delle normative vigenti e le eventuali inadempienze da parte dei soggetti pubblici e privati destinatari delle stesse; verificare i comportamenti della pubblica amministrazione centrale e periferica al fine di accertare la congruità degli atti e la coerenza con la normativa vigente; verificare le modalità di gestione dei servizi di smaltimento dei rifiuti da parte degli enti locali e i relativi sistemi di affidamento; svolgere indagini atte a fare luce sul ciclo dei rifiuti, sulle organizzazioni che lo gestiscono, sui loro assetti societari e sul ruolo svolto dalla criminalità organizzata, con specifico riferimento alle associazioni di cui agli articoli 416 e 416-bis del codice penale; individuare le connessioni tra le attività illecite nel settore dei rifiuti e altre attività economiche, con particolare riguardo al traffico dei rifiuti tra le diverse regioni del Paese e verso altre nazioni; proporre soluzioni legislative e amministrative ritenute necessarie per rendere più coordinata e incisiva l’iniziativa dello Stato, delle regioni e degli enti locali e per rimuovere le disfunzioni accertate.
«Crediamo – ha aggiunto Ragosta nel suo intervento – che sia indispensabile il lavoro della commissione per costruire un quadro puntuale e preciso della situazione, aggiornare l’attuale normativa e coordinare l’azione delle diverse articolazioni dello Stato. Il settore dei rifiuti nonché quello delle bonifiche ambientali è un vero e proprio business che attira l’attenzione delle organizzazioni criminali. La Campania, – ha ricordato – in particolare, è la regione che ha pagato il prezzo più alto per i traffici delle ecomafie e i reati ambientali. Per queste ragioni riteniamo che la Commissione Parlamentare d’inchiesta sul ciclo dei rifiuti, debba continuare a verificare l’attuazione delle normative vigenti in materia di rifiuti nonché i comportamenti della pubblica amministrazione e le modalità di gestione dei servizi di smaltimento dei rifiuti da parte degli enti locali; indagare sul rapporto tra le organizzazioni criminali e la gestione del ciclo dei rifiuti, le cosiddette ecomafie, e più in generale sulle attività illecite collegate al settore dei rifiuti. In tale ambito – ha concluso – riveste particolare importanza l’audizione di membri del Governo, magistrati, rappresentanti degli enti locali, degli industriali e delle associazioni ambientaliste per valutare nel dettaglio la situazione nel ciclo dei rifiuti».