Ci ha riportato agli studi classici l’ultimo comunicato stampa della “fu” maggioranza consiliare di Sant’Arpino. “Quelli che sono seri in questioni ridicole saranno ridicoli in questioni serie”, amava dire Catone il Censore. E stavolta il sindaco Giuseppe Dell’Aversana e i suoi (ex) seguaci hanno ampiamente travalicato la soglia dell’arlecchinesco. Sono andati ben oltre il macchiettistico. Sulla carta la nota è firmata da Caterina Tizzano, Loredana Di Monte, Giovanni D’Errico, Gennaro Capasso, Salvatore Lettera, Ernesto Di Serio, Ivana Tinto, Pina Drea, Elpidio Maisto e Gennaro Vitale, ma in realtà quasi nessuno ha dato l’ok all’autodifesa d’ufficio del primo cittadino in risposta agli attacchi di Eugenio Di Santo. Non entriamo nel merito dei 10 punti elencati nel documento. Il tema è un altro. Dell’Aversana continua a usurpare il nome dei componenti di una coalizione di governo che da mesi ormai non esiste più se non a chiacchiere. Ma la politica non si fa a parole. È una cosa seria. E per non coprirsi di ridicolo deve essere praticata con onestà intellettuale e soprattutto senza prendere in giro i cittadini.
Anche i sassi di Matera sanno che la maggioranza è ridotta come un negozio di bomboniere attraversato da un branco di rinoceronti inseguiti da leoni affamati. Altro che coesione. L’unità della squadra di governo è un ricordo sbiadito. Del resto per averne conferma basta guardare la spia che segnala la frantumazione della maggioranza: chi è il candidato sindaco? Se ci fosse unità d’intenti il leader dello schieramento sarebbe già stato individuato da tempo. Invece sono aperti più tavoli. Tutti dall’esito incerto. I 6 moschettieri Di Serio, Vitale, D’Errico, Tinto, Di Monte e Capasso dialogano con Maisto e Dreia con l’obiettivo di coinvolgere anche i consiglieri di opposizione Mimmo Iovinella e Speranza Belardo, i quali non disdegnano però un accordo con Di Santo. Da tempo Lettera e Tizzano camminano giustamente per conto proprio essendo considerati come appestati dagli ex amici di lista. Di fronte a uno sfacelo così vistoso appare davvero puerile il goffo tentativo di Dell’Aversana di seguire le orme di Misraki e dire che tutto va ben, madama la marchesa. A proposito di goffaggine il Tapiro d’oro oggi spetta di diritto a Roberto Iavarone. Dopo l’articolo di Campania Notizie, in cui si evidenziava l’incoerenza di un suo post Fb (clicca qui), l’ex assessore ha modificato il commento nella speranza di raggirare i lettori. Pubblichiamo gli screenshot del primo e del secondo post (foto in basso). Gli è andata male.
Mario De Michele
I POST DI ROBERTO IAVARONE