Menomale. Ora è tutto chiaro. Sulla consulenza scandalo da 30mila euro alla ditta italo-ucraina per redigere i conti pubblici sono emerse le due anime della maggioranza: quella che si gioca tutte le fiches, incluse quelle della legalità, per l’assalto alla diligenza e quella che ha cercato di porre un argine all’indecenza dell’appalto diretto alla GE.FIN.PA, società amministrata da Svitlana Vasechko, cittadina ucraina, proprietaria al 100% delle quote, senza dipendenti e costituita ad hoc appena 7 mesi fa per approdare ad Orta di Atella. Antonino Santillo è uscito allo scoperto abboccando all’amo come un pesciolino in balia delle onde di una mega truffa alle casse del comune. Il sindaco ha revocato la delega di suo vice e di assessore ad Andrea Villano. Una spedizione punitiva ordita dai soliti noti, in primis dal cugino Gianfranco Piccirillo, per far fuori Orta al Centro. A stretto giro si è dimessa Florentia Lamberti, anche lei in giunta in rappresentanza del gruppo politico-consiliare capeggiato dall’ex primo cittadino Andrea Villano. Non merita alcun commento il decreto sindacale di revoca. Sul piano politico vale meno della carta igienica. Sotto il profilo amministrativo è di fatto un’auto-denuncia alla magistratura (ultimo link in basso).
La verità è che tutto ruota attorno alla ditta della vergogna. Orta al Centro ha chiesto nell’ordine: la revoca dell’incarico alla responsabile del settore economico-finanziario, l’annullamento della determina di affidamento diretto da 30mila euro alla società, il recupero del 50% del totale dell’importo già liquidato e la cacciata di Salvatore Sciaudone dagli uffici comunali (clicca qui). Vediamo, carte alla mano, se l’ex sindaco Villano e company hanno ragione. Chi è la funzionaria che ha disposto l’affidamento diretto di 30mila euro alla GE.FIN.PA? Valeria Vellone. Chi ha conferito a Vellone l’incarico di responsabile dell’area economico-finanziaria del comune di Orta di Atella? Santillo, con decreto sindacale firmato il 21 novembre 2024. Chi è l’amministratore unico e proprietario al 100% della GE.FIN.PA? Svitlana Vasechko. Dove risiede la signora Vasechko? A Falciano del Massico. Dove risiede la dottoressa Vellone? A Falciano del Massico. Per redigere i conti pubblici ortesi a chi si è rivolta la GE.FIN.PA? A Salvatore Sciaudone. Dove risiede Sciaudone? A Falciano del Massico. Ergo, Vellone, Sciaudone e Vasechko si conoscevano già prima dell’appalto alla GE.FIN.PA. E ne abbiamo la conferma.
Nel 2018 Valeria Vellone era l’amministratore unico della SOGEST S.R.L.S. Sciaudone, quando lavorava al comune di Falciano del Massico, ha liquidato quasi 13mila euro alla SOGEST. E ancora. Nel 2024, quando Sciaudone era al comune di Portico di Caserta, ha affidato alla società di Vellone quattro appalti diretti per un totale di 27.910 euro. Tra Falciano del Massico e Portico di Caserta la ditta di Vellone ha incassato 40.781 euro grazie a Sciaudone. Nel giugno 2024 Sciaudone termina lo scavalco a Portico di Caserta, nello stesso mese Vellone lascia la carica di amministratore unico, restando socia, e nell’ottobre 2024 la SOGEST S.R.L.S. viene messa in liquidazione. E poi? Il 21 novembre 2024 il sindaco legalitario Santillo nomina Vellone responsabile del settore economico-finanziario e il 13 dicembre approda ad Orta di Atella la GE.FIN.PA, anch’essa società semplificata. L’appalto diretto da 30mila euro viene motivato così nella determina di Vellone: “La ditta risulta in possesso di documentate esperienze pregresse idonee all’esecuzione delle prestazioni contrattuali”. Nel provvedimento la funzionaria stanzia già il 50% dell’intero importo. Avvalendosi del prezioso apporto di Salvatore Sciaudone, la GE.FIN.PA ha avuto l’incarico di redigere il bilancio di previsione 2024-2026, quello consolidato, il dup, il riaccertamento dei residui attivi e passivi e il rendiconto di gestione 2023.
C’è ancora qualche cittadino che si fiderebbe di Vellone, Sciaudone e della GE.FIN.PA? Al netto delle bugie di Santillo e documenti alla mano, è legittima e doverosa la richiesta di Orta al Centro di fare pulizia al comune. Villano e il suo gruppo non hanno messo in discussione i bilanci. Hanno chiesto che la ditta dello scandalo e i personaggi che ci orbitano attorno facciano le valigie. Chiunque di buonsenso avrebbe fatto la stessa cosa. Tranne Santillo che tra la legalità e il grande imbroglio ha scelto di decapitare il suo vice Villano. Ma dietro il provvedimento c’è anche molto altro. Ed è forse pure peggio. Da qui alla votazione in assise sugli strumenti contabili si aprirà il mercato delle vacche. Ci sono due poltrone in giunta da mettere sul tavolo per convincere qualche consigliere indeciso. E abbondano le promesse: tutte le pratiche edilizie monopolio di un componente della giunta, i fondi per le associazioni locali distribuiti a pioggia agli amici degli amici, perizie private per la trasformazione degli uffici a uso residenziale in mano a un solo consigliere comunale, incarichi professionali pilotati, appalti milionari a rischio infiltrazione. Un primo chiaro segnale è già arrivato nel periodo natalizio. Un assessore dopo la foto in piazza con Topo Gigio si è gustato un bel caffè al bar con Topo Gigiotto. È questo il futuro nero di Santillo e della sua banda politica. Orta al Centro dovrà far recapitare al sindaco un cesto di Natale retroattivo e uno di Pasqua in anticipo. I componenti del gruppo dell’ex sindaco Villano non rischiano più di finire in guai grossi e in posti angusti dove si è al fresco anche d’estate. Fare Democratico per Orta Verde ha scelto per tempo la via dell’opposizione. Svolta Civica svolterà davvero o fare marcia indietro?
Mario De Michele
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