Anche Biagio Pezzella si dimette da assessore, ma per ora a quanto pare non da consigliere comunale. “Miete altre vittime” l’inchiesta riguardante la lottizzazione Schiavone, i lavori in via Roma e l’agriturismo “La Sosta”. Fatti, risalenti alla precedente amministrazione comunale di cui era sindaco Tommaso Barbato, che la settimana scorsa hanno visto le dimissioni dal Consiglio Comunale dello stesso Barbato, vicesindaco, del consigliere di maggioranza Pasquale De Floris e del consigliere di minoranza Pasquale Buonpane (in maggioranza e assessore nell’amministrazione Barbato, per poi passare all’opposizione nell’ultima fase prima dello scioglimento del Consiglio). Pezzella, nel frattempo, resta consigliere in attesa della convocazione del Consiglio per la surroga dei tre dimissionari. Per la maggioranza dovrebbero subentrare i primi due non eletti Crescenzo Salve e Michele Cipriano. Tuttavia, Salve, anch’egli coinvolto nell’indagine, dovrebbe rinunciare alla surroga, lasciando spazio ad Eugenio Paciello. Per l’opposizione, invece, sarà Giusy Caputo a subentrare a Buonpane.

Intanto ieri pomeriggio, come riportano alcuni organi di stampa, si sarebbe verificato un acceso diverbio, sfociato in una colluttazione, tra l’ex consigliere De Floris e l’imprenditore Raffaele Vitale, della “Vitale One”, azienda vittima di alcuni atti intimidatori che rientrano nell’indagine in corso. Entrambi si sono recati in ospedale per farsi refertare e sporto denuncia ai carabinieri.

Sono 15 in totale gli indagati, tra politici, tecnici e imprenditori, per i quali il sostituto procuratore del tribunale di Napoli Nord, Cesare Sirignano, ha chiesto la misura cautelare degli arresti domiciliari Oltre all’ex sindaco Barbato, De Floris, Buonpane e Pezzella, risultano coinvolti l’ex sindaco Biagio Lusini, il tecnico Davide Vargas, ex dirigente dell’Urbanistica, il proprietario del terreno destinato alla realizzazione di immobili in località “Madama Vincenza”, Pasquale Schiavone, e l’imprenditore Angelo Morra. Coinvolti nell’indagine anche l’ex assessore Crescenzio Salve, candidato non eletto alle ultime amministrative, insieme ai tecnici Gennaro Pitocchi, Nicolino Botti e Alessandro Pisani, Teresa La Palomenta (moglie di Pitocchi), all’imprenditore Giovanni Miniero, al responsabile dell’area finanziaria dell’Ente Massimiliano Schiavone, Carlo Verde, di Parete, titolare della ditta che si stava occupando dei lavori di via Roma (fino a quando la società non è stata raggiunta da un’interdittiva antimafia), ed Emilio Chianese, patron della società “Agribio” che gestisce la struttura “La Sosta”, aperta come agriturismo ma, come sostiene il Comune di Teverola, di fatto un bed & breakfast, tant’è che è da anni al centro di un contenzioso giudiziario.

Gli interrogatori preventivi per sette degli indagati, previsti per l’8 ottobre, sono slittati alla prossima settimana. A predisporli il giudice per le indagini preliminari Daniele Grunieri, come previsto dalla recente riforma Nordio per i destinatari di richiesta di misura cautelare.

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