Abbiamo scritto tanto su appalti e incarichi affidati dall’Ambito socio-sanitario C6, composto da Aversa, Carinaro, Casaluce, Cesa, Gricignano, Orta di Atella, Sant’Arpino, Succivo e Teverola. Campania Notizie ha fatto luce su molti coni d’ombra gestionali dell’ente sovracomunale. Pensavamo che tutto il marcio fosse emerso. E invece dalla riunione del tavolo istituzionale che si è tenuta stamane presso il municipio della città normanna è arrivata l’italica conferma che al peggio purtroppo non c’è mai fine. All’ordine del giorno c’era, tra le altre cose, un argomento di primaria importanza per l’erogazione di servizi essenziali ai cittadini: l’approvazione del Piano di Zona, cioè della programmazione in materia sociale e assistenziale. Lo strumento è propedeutico all’attuazione dei progetti. In parole semplici niente Piano, niente servizi. Non a caso alcuni Comuni sono stati costretti a finanziare i progetti con fondi propri, defalcandoli dalla quota di partecipazione al C6. Per legge il Piano di Zona doveva essere varato entro lo scorso primo dicembre. Ma l’iter non si è concluso nei tempi regolamentari anche perché in quel periodo il sindaco di Aversa Alfonso Golia era in altre faccende affaccendato. Stava infatti mercanteggiando con il presidente della commissione regionale Ambiente Giovanni Zannini per ottenere l’appoggio dei suoi consiglieri comunali di opposizione di riferimento (Olga Diana, Giovanni Innocenti e Francesco Sagliocco) e con il pentastellato Roberto Romano.

Alfonso Golia e Giovanni Zannini

Ribaltone politico riuscito alla perfezione. Golia è rimasto incollato alla poltrona grazie al voto favorevole sul riequilibrio di bilancio degli uomini di Zannini e di Romano, che oltre a perdere in un solo colpo tutte e 5 le stelle ha perso anche la faccia. Se si pensa alla seggiola c’è meno tempo per pensare a risolvere i problemi della gente. Ed ecco che nemmeno oggi il tavolo istituzionale ha dato il via libera al piano di Zona. Perché? Non è stata ancora sottoscritta la convenzione con l’Asl di Caserta e manca una serie di regolamenti. Risultato? I progetti resteranno ancora fermi al palo con il serio rischio di perdere i finanziamenti della Regione Campania. Insomma l’ennesima riunione che si è conclusa con un nulla di fatto. Già per questo si potrebbe gridare allo scandalo senza essere accusati dai soliti cortigiani social di “attaccare sempre e comunque” l’amministrazione griffata Golia. Ma se sul Piano di Zona si è assistito a un film di serie B già visto su un altro punto l’incontro ha preso una piega horror. Si è discusso infatti anche dell’iter dei concorsi per l’individuazione del coordinatore dell’Ambito e di due dirigenti. Su sollecitazione dei sindaci e dei delegati Gemma Accardo, attuale capo del C6 in quanto responsabile del Comune di Aversa, ha illustrato dettagliatamente tutti i passaggi burocratici. Ha ragguagliato gli amministratori, tra l’altro, sulla richiesta inviata ad alcune università per la composizione della commissione esaminatrice. Cosa c’è di male? Nulla. Anzi la scelta di dare vita a un organismo autorevole per selezionare i partecipanti ai concorsi è oltremodo condivisibile. Se non fosse che allo stesso tavolo, inteso sia dal punto di vista istituzionale che dell’arredo, era seduta proprio una delle partecipanti ai tre concorsi. Come direbbe il Principe della risata (anche se non c’è nulla da ridere) “questo manicomio è pieno di pazzi”.

Il nome del concorsista è noto ai lettori di Campania Notizie. Si tratta di Rosamaria Ramella. Come ha fatto a partecipare alla riunione? Grazie a Ludovico Di Martino, presente in rappresentanza di Casaluce e coordinatore del C6 dal 2010 (era Pagano-Tatone) fino al 2018 (inclusi i progetti da lui avviati), la Ramella ha beneficiato dell’incarico del servizio di supporto specialistico, peraltro incassando anche una proroga per tutto il 2020 dal funzionario casalucese che scatenò le ire dei sindaci, escluso il compiacente Tatone. I primi cittadini sottoscrissero una nota (alla fine dell’articolo, ndr) per contestare il provvedimento di Di Martino. Lui considerò quel documento alla stessa stregua di carta straccia e la Ramella proseguì nel suo incarico.  Chi è Rosamaria Ramella? È stata consulente dell’Ambito C1, Comune capofila Caserta. L’allora coordinatore era Marcello Iovino. Chi è Iovino? Il cognato di Di Martino. Iovino è peraltro noto alle cronache giudiziarie. Per anni “super-dirigente” del Comune di Caserta, con numerose deleghe tra cui l’Ecologia e l’Edilizia residenziale pubblica, è stato coinvolto nel novembre del 2018 nell’inchiesta della Dda di Napoli sul sistema degli appalti nel settore dei rifiuti. Indagine basata sul ruolo chiave di Carlo Savoia, fratello dell’ex sindaco di Sant’Arpino Giuseppe Savoia. Non solo. Iovino è stato condannato a sei mesi di reclusione per falsa testimonianza dai giudici del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere. Condanna confermata nell’aprile del 2018 dalla Corte d’Appello.

Scartiamo le congetture, che saremmo ampiamente autorizzati a fare, e poniamoci una domanda facile facile: la presenza della Ramella ad un incontro in cui si parla degli atti interni dei concorsi ai quali lei stessa parteciperà non la pone in una posizione di vantaggio rispetto agli altri partecipanti? In altri termini, come si fa a non comprendere che si configura un palese conflitto di interessi? Una situazione di una gravità inaudita che potrebbe sfociare nell’annullamento dei tre concorsi. Mettiamo caso che Ramella risultasse vincitrice di uno dei tre bandi. Tutti gli altri concorrenti sarebbero legittimati a chiedere la caducità dei concorsi. E avrebbero tutte le ragioni di questo mondo. Egregi amministratori locali evitate questo scempio. Basta con le scorciatoie. I giovani professionisti che non hanno santi in paradiso sono stanchi di essere considerati come figli di un dio minore. Per inciso Di Martino, durante la riunione, ha avuto la faccia di bronzo di proporre un’altra proroga per la Ramella. Ecco, in Italia al peggio non c’è mai fine. Eppure nel caso dall’Ambito socio-sanitario C6 sarebbe davvero ora di finirla.

IL DOCUMENTO DEI SINDACI

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