Gli antefatti, remoti e succulenti, risalenti al 2016, li riporteremo nelle prossime puntate. Oggi restiamo sull’attualità. Il primo ottobre 2024, la giunta approva la delibera n. 15 che autorizza la “Tulipano S.S.D.” a realizzare 4 campi da padel e 3 da tennis in via Fermi, angolo via Pelliccia, a quattro passi dal cimitero di Aversa. Da chi è composta la società sportiva dilettantistica? Dal legale rappresentante Alessandro Tulipano e dai suoi fratelli Luigi e Nicola. Quest’ultimo è il cognato del consigliere comunale di maggioranza Massimo Virgilio. Tra gli altri, ha votato a favore della delibera anche Alfonso Oliva, vicesindaco e ideatore della lista “Aversa, Italia”, nella quale è stato eletto Virgilio. Scontato dire che tra i due c’è una forte affinità politica e personale. Nulla di illegittimo, per carità. Il provvedimento è passato all’unanimità, con in testa il sindaco Franco Matacena, su proposta dell’assessore all’Urbanistica Orlando De Cristofaro. Voci di corridoio sempre più insistenti sostengono che tra Oliva e De Cristofaro sia scoppiato il feeling perché il vicesindaco avrebbe preso l’impegno solenne di appoggiare l’assessore all’Urbanistica alle regionali del 2025, che quasi certamente lo vedranno candidato. Anche questo sarebbe legittimo. Ma se fosse vero registriamo che De Cristofaro è rimasto l’unico ad Aversa a credere ancora alle promesse di Oliva. Contento lui…
Torniamo alla delibera in questione. Sindaco e assessori hanno approvato lo schema di convenzione con la “Tulipano S.S.D.” per la realizzazione di un Parco urbano con annesse attrezzature sportive su un suolo che ricade in zona G del Prg, destinata ai servizi di interesse urbano e di quartiere, con specifica classificazione VP (verde pubblico di quartiere). Su questa area possono sorgere impianti sportivi o è necessaria la riclassificazione in AS (Attrezzature sportive)? Secondo la giunta e la responsabile dell’Urbanistica Danila D’Angelo, la richiesta dei privati è regolare ed accoglibile. Approfondiremo nelle puntate successive i molteplici e complessi aspetti tecnici. Ci limitiamo solo a dire che il progetto originario prevedeva 2 campi polivalenti per la pratica del calcio, del calcetto, del tennis, calcio-tennis. Oggi si punta quasi tutto sul padel, perché? Perché c’è un precedente importante. Nel 2023 la famiglia Tulipano fu costretta a rimuovere due campi da padel già realizzati in loco, in seguito all’intervento del dirigente dell’epoca Raffaele Serpico perché realizzati in difformità dal permesso di costruire n. 34 del 31.12.2018. La licenza edilizia, volturata proprio nel 2023 alla società dei figli, fu concessa alla madre di Alessandro, Luigi e Nicola Tulipano sulla base della convenzione stipulata dall’allora giunta del sindaco Enrico De Cristofaro, padre dell’assessore De Cristofaro. Quel progetto non prevedeva la realizzazione di campi di padel. Come superare l’ostacolo tecnico? Semplice. Tramite una Scia alternativa al permesso di costruire in variante alla concessione edilizia n. 34/2018, nella quale la “Tulipano S.S.D.”, che gestirà l’area per 10 anni, ha rimodulato il progetto chiedendo di costruire 4 campi di padel e 3 di tennis. Matacena e company hanno dato l’ok. Evidentemente sindaco e assessori amano più il padel che il calcio. Misteri della politica.
Ma anche misteri della Chiesa. Il suolo è di proprietà dell’Istituto Diocesano del Clero di Aversa che lo ha concesso in locazione alla famiglia Tulipano. Che c’è di male, si direbbe? C’è di male, eccome. Nel 2022 monsignor Sossio Rossi autorizza la “Tulipano S.S.D.” a presentare il progetto al comune per la realizzazione di impianti sportivi. E quindi, qual è il problema? Per chi non lo avesse capito o non vuole capirlo, i campi da padel e da tennis sorgeranno a quattro passi dal cimitero di Aversa. Per l’Istituto Diocesano è accettabile? Se è così bisogna mettere già in conto le assoluzioni per i giocatori di padel o di tennis che per un colpo sbagliato butteranno giù bestemmie di ogni tipo e passeranno in rassegna tutte le parolacce di questo mondo. Siamo certi che il vescovo Angelo Spinillo non sia a conoscenza di questa vicenda. Siamo altrettanto convinti che interverrà per chiedere spiegazioni.
Terminiamo la prima puntata della nostra inchiesta interrogandoci sulle responsabilità politico-amministrative. Per ora diciamo che sul piano tecnico è tutto perfettamente in regola, poi si vedrà, soprattutto sul rispetto della fascia cimiteriale. Lasciamo pure perdere che i businessman sono i parenti del consigliere comunale Massimo Virgilio, giudicheranno i cittadini. Ma l’amministrazione comunale come può aver autorizzato uno scempio del genere? Questa è la loro visione della città di Aversa? Campi di padel a ridosso del cimitero? Sarebbe bastato un minimo di buonsenso per prevedere la realizzazione di un parcheggio in grado di decongestionare via Fermi, dove insiste il liceo scientifico, istituto con più iscritti della provincia di Caserta, e per fornire aree di sosta adeguate proprio ai visitatori dei defunti. Siamo curiosi di sapere se e cosa diranno i consiglieri di opposizione, sia quelli di centrosinistra che quelli di centrodestra.
Caro sindaco Matacena, è questa l’Aversa Capitale della Cultura che ha in mente? Egregio, presidente del consiglio Giovanni Innocenti lei cosa pensa di questa oscenità amministrativa? La smetta di coprirsi di ridicolo celandosi dietro un fantomatico ruolo “super partes”. Lei è uomo di parte e di gestione. E, a suo modo, sa anche gestire bene. Illustre presidente Innocenti, lei è il leader di Aversa Moderata, la prima forza consiliare con ben 5 consiglieri e la prima forza in giunta con ben 2 assessori. Olga Diana e Eufrasia Cannolicchio, suoi riferimenti nella squadra di governo, hanno votato a favore della delibera “incriminata”. Esimio presidente Innocenti, basta giocare a nascondino, basta muovere i fili dal calduccio del Palazzo. Esca allo scoperto e dica ai suoi mille elettori personali e ai 3.800 votanti di Aversa Moderata qual è la sua posizione e quella del suo gruppo sulle partite a padel e a tennis nel cimitero. È un suo dovere e un obbligo nei confronti della collettività. Su questa brutta storia urge un consiglio comunale monotematico. Ognuno si assuma la propria responsabilità davanti al popolo.
Mario De Michele
(continua…)