C’è poco da discutere: è una follia il trasferimento provvisorio del reparto di Oncologia del Moscati di Aversa al Melorio di Santa Maria Capua Vetere. Lo spostamento temporaneo è stato disposto per l’avvio dei lavori di adeguamento del reparto di Ematologia del nosocomio normanno. Una decisione cervellotica che, qualora fosse messa in pratica, arrecherebbe gravissimi disagi ai pazienti e alle famiglie. La riorganizzazione provvisoria dei reparti riguarda anche l’Urologia e la Pediatria, che però subiranno uno spostamento interno al Moscati. L’Urologia sarà trasferita presso il reparto di Chirurgia Generale al primo piano per 5 posti letto di degenza oltre a due ambienti a uso medico, mentre la Pediatria passa nei locali dell’attuale Ematologia completando l’area materna infantile. L’Ematologia si sposta al quarto piano utilizzando sia le aree di Urologia sia quelle destinate alla somministrazione dei farmaci oncologici in day hospital. In buona sostanza il reparto più penalizzato è quello di Oncologia, ovvero proprio quello che doveva essere maggiormente tutelato per la tipologia di pazienti “fragili” ai quali presta assistenza.
Non serve un dottorato ad Harvard per comprendere la specificità dei malati oncologici, particolarmente a rischio non solo dal punto di vista fisico ma anche psicologico. I sindacati sono giustamente sul piede di guerra. Le sigle del Moscati Cgil, Cisl, Uil, Fials e Nursind hanno chiesto al direttore sanitario Mimmo Perri e alla direttrice dell’ospedale Stefania Fornasier “un incontro urgente sulla riorganizzazione dei servizi ospedalieri” e “la sospensione di qualsiasi atto che comporti modifiche alle attuali prestazioni assistenziali, trasferimenti di attività e personale, fino alla conclusione del confronto tra le parti”.
La sciagurata decisione di trasferire temporaneamente Oncologia al Melorio è soltanto l’ultima scelta, in ordine di tempo, che danneggia pazienti e loro familiari. In appena due anni, tra marzo 2022 e marzo 2024, il reparto è stato già dislocato per ben quattro volte in altre aree del Moscati, a differenza del Nido, della Chirurgia Generale e della Medicina di Urgenza, puntualmente inserite nel piano di provenienza. Non solo. Dopo 4 anni di attesa il reparto di Oncologia è stato dislocato vicino alla sala operatoria, in contrasto con il progetto iniziale che prevede la sua collocazione accanto all’Unità di Manipolazione Centralizzata Antiblastici. L’UMaCA è il laboratorio ospedaliero specializzato nella preparazione sicura dei farmaci chemioterapici. Si tratta di un ambiente controllato e sterile che garantisce la standardizzazione, la sicurezza per gli operatori e la qualità dei farmaci destinati ai pazienti oncologici. Inspiegabilmente accanto all’UMaCA è stato spostato il reparto di Urologia che in base al progetto andava posizionato vicino alla sala operatoria.
Perché è stato stravolto il progetto iniziale? Per caso c’è la mano della politica? A detta di molti l’insensata decisione di trasferire Oncologia al Melorio rientrerebbe in logiche elettorali legate alle regionali del 23 e 24 novembre. Per una manciata di voti in più vengono penalizzati i pazienti oncologici. Roba da voltastomaco. A peggiorare un quadro già disastroso si aggiunge la scelta dell’Asl Caserta di accorpare l’ospedale di San Felice a Cancello a quello di Marcianise e non a quello di Maddaloni. Una decisione che ha impedito ai medici dei reparti di Oncologia di seguire presso il presidio marcianisano le pazienti provenienti da Aversa e dall’Agro aversano operate di tumore alla mammella. In questo caso balza agli occhi un’altra anomalia: l’ospedale di San Felice a Cancello si serve dell’ospedale di Maddaloni per tutti gli esami radiologici e di laboratorio. A maggior ragione non ha senso l’accorpamento tra il presidio di San Felice a Cancello e quello di Marcianise. C’ una sola spiegazione plausibile: consentire ai medici sanfeliciani di “reclutare” le pazienti dell’area marcianisana. Nulla a che fare con la salute degli utenti.
Insomma, il trasferimento temporaneo del reparto di Oncologia del Moscati al Melorio e le altre recenti scelte non rispondono affatto alle esigenze dei cittadini, anzi sono fortemente deleterie per i malati e le famiglie. Gatta ci cova. E la gatta si chiama politica. La mamma sempre incinta della malasanità.
Mario De Michele












