Stasera si terrà una veglia di preghiera a Cesa, dove è stato proclamato il lutto cittadino per il brutale assassinio di Marco e Claudio Marrandino, i due fratelli di 39 e 29 anni uccisi sabato scorso, a colpi di pistola mentre erano a bordo di un Suv Bmw bianco sull’Asse Mediano, nel Casertano. Sospesi i festeggiamenti del Santo Patrono, San Cesario, che si tengono abitualmente a fine giugno, in segno di rispetto per le vittime e per il tremendo lutto subito dalla famiglia. Per il duplice omicidio è stato fermato dai carabinieri un operaio, il 53enne Antonio Mangiacapre, originario di Cesa ma residente a San Cipriano d’Aversa, che però durante il primo interrogatorio ha negato di essere il responsabile (clicca qui). La morte dei due fratelli ha molto scosso la comunità. Marco era uno stimato avvocato. Era stato nel 2014 presidente del consiglio comunale di Cesa. Lascia la moglie, due figli piccoli di 5 e 3 anni. Claudio, imprenditore edile, lascia la compagna con la quale conviveva. I fratelli Marrandino sono stati uccisi sull’Asse Mediano, all’altezza dello svincolo Nola-Villa Literno, nel territorio di Orta di Atella I due fratelli si trovavano su un suv bianco Bmw quando sono stati colpiti dai proiettili: Claudio, il più giovane dei fratelli, è stato attinto mortalmente all’interno dell’abitacolo, dove è stato ritrovato, sul sedile del passeggero. Marco, invece, ha tentato la fuga, dal momento che il suo cadavere è stato rinvenuto sull’asfalto, a pochi metri dall’automobile. Non reggerebbe la storia di un alterco nato per strada e finito subito dopo nel peggiore dei modi mentre starebbe prendendo corpo l’ipotesi che i due fratelli avrebbero preso parte a un’asta giudiziaria in cui era messo al bando un appartamento confiscato a Mangiacapre per debiti. Per il 53enne uno «sgarro» da vendicare con la morte.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui