Una senatrice chiede a un sindaco del suo partito: “Ti pare normale che ai concorsi comunali abbiano partecipato numerosi parenti di amministratori locali?”. Il sindaco risponde: “Sì, è normale. C’è una legge che lo vieta?”. La senatrice controbatte: “Non c’è una legge che lo vieta, ma è inopportuno sia sul piano politico che amministrativo”. Basterebbe questa riflessione per rendersi conto che nei concorsi comunali di Cesa c’è qualcosa che non va. Non è in discussione che i familiari di sindaci, assessori e consiglieri abbiano o meno il diritto di partecipare. Il tema è un altro. Serve un cambio di paradigma: sindaci, assessori e consiglieri devono anteporre l’opportunità politico-istituzionale al diritto dei loro parenti stretti di essere assunti nei concorsi comunali. Stesso discorso per gli incarichi professionali diretti: i familiari degli amministratori non ne possono beneficiare. È come scoprire l’acqua calda. Non se ne dovrebbe nemmeno parlare. Cosa penserebbero i cittadini se un appalto diretto fosse concesso alla ditta del fratello del sindaco o di un assessore? Si griderebbe allo scandalo. È il minimo. Che differenza c’è nell’affidare un appalto senza gara di 77mila euro a un’impresa del cugino dell’assessore ai Lavori pubblici (Cesario Villano) o assegnargli un incarico diretto dello stesso importo? Quando esistevano i tanti vituperati partiti l’intreccio tra amministratori e parenti sarebbe stato reciso sul nascere: “Non c’è una legge che lo vieta, ma è inopportuno sia sul piano politico che amministrativo”.
Pochi giorni fa il sindaco Enzo Guida, iscritto al Pd, ha fatto via social il bilancio dei primi 4 anni del suo secondo mandato. Ha elencato tante cose belle, tanti risultati raggiunti, tanti successi. Vero. Ma nella gestione della res publica non conta solo quello che si fa, è fondamentale come lo si fa, per il “e ‘l modo ancor m’offende”, direbbe il poeta. Nei 4 anni celebrati da Guida sono stati assunti grazie ai concorsi comunali Carlo Perfetto, marito del vicesindaco Giusy Guarino, Alessia Autiero, figlia del capogruppo di maggioranza Nicola Autiero, Alessandro Belardo, cognato del fratello del primo cittadino. Senza gli articoli di Italia Notizie sarebbero stati assunti con ogni probabilità anche il fratello e la compagna di Guida. A quanto pare i due parenti illustri avrebbero rinunciato. Non è ancora certo, ma lo si spera. Sembrerebbe ancora in corsa sull’asse Cesa-Mondragone Antonio Borzacchiello, candidato alle ultime comunali nella lista di Guida (clicca qui per la convenzione tra i due enti, clicca qui per le polemiche a Mondragone).
Quasi certamente da qui a fine consiliatura metteranno le mani sul posto fisso Giuseppe Mangiacapre, segretario-reggente del Pd locale, Cesario Villano, cugino omonimo dell’assessore di cui sopra, e Luigi Migliaccio, cugino dell’assessore Francesco Turco. Può ancora sperare anche Michele Autiero, fratello del già detto Nicola Autiero. Sfrutteranno, come gli altri parenti già assunti, lo scorrimento della graduatoria essendo risultati idonei nel concorso per istruttore direttivo tecnico. Hanno tempo fino al luglio del 2025, quando scoccheranno i due anni che azzereranno la loro idoneità. Torniamo alla domanda della nostra senatrice al nostro sindaco: “Ti pare normale che ai concorsi comunali abbiano partecipato numerosi parenti di amministratori locali?”. Aggiungiamo noi: e candidati alle comunali e politici organici alla maggioranza?
Passiamo agli incarichi professionali diretti. I primi 4 anni di mandato amministrativo, tra i tanti successi evidenziati da Guida, hanno fatto registrare un record probabilmente imbattibile. Cinque tecnici-parenti si sono messi in tasca un totale di circa 272mila euro grazie ad affidamenti diretti del comune di Cesa. L’ing. Umberto Marino, cugino dell’assessore Alfonso Marrandino, ha ottenuto due appalti diretti in 9 giorni per un totale di quasi 11mila euro. L’ing. Luigi Marrandino, zio di Erika Alma, compagna di Enzo Guida, ha “conquistato” in poco più di due mesi, dal 27 luglio 2021 al 4 ottobre 2021, tre affidamenti diretti per un totale di oltre 16mila euro. L’arch. Luigi Migliaccio, cugino dell’assessore Francesco Turco, ha beneficiato di tre incarichi diretti con cadenza annuale (28.07.2021-18.10.2022- 24.10.2023) per un totale di circa 96mila euro. L’arch. Michele Autiero, fratello di Nicola Autiero, ha ottenuto un appalto diretto di oltre 72mila euro, grazie ad un raggruppamento temporaneo di professionisti. L’arch. Cesario Villano, cugino dell’allora assessore ai Lavori pubblici, oggi consigliere comunale delegato al ramo, ha incassato un mega appalto diretto di 77mila euro.
In questo caso la nostra senatrice chiederebbe al sindaco del suo partito: “Ti pare normale che cinque parenti di amministratori locali abbiano ottenuto appalti diretti per quasi 300mila euro in appena tre anni?”. Il nostro sindaco risponderebbe: “Sì, è normale. C’è una legge che lo vieta?”. Ecco, questo è il problema di Enzo Guida. Mica poco nel Pd di Elly Schlein.

Mario De Michele

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