Almeno in Campania, il Pd tiene mentre i 5 Stelle franano. Il test elettorale dell’alleanza Pd-5 Stelle, premiata un anno fa con l’elezione del sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, si conferma a Nola, ma non ad Acerra. Giudizio rinviato al ballottaggio, invece, a Capua. E in alcuni Comuni si recrimina per i dissidi interni, che hanno diviso il sostegno ai candidati sia nel Pd sia nei pentastellati. Ma la Campania si distingue anche per assenza, almeno nei centri con più abitanti tra gli 89 andati al voto, di candidati sostenuti con propri simboli dal centrodestra. Il patto, che sostiene per ora anche il governo nazionale, alla vigilia era saltato a Somma Vesuviana. Qui i 5 Stelle sostenevano un candidato, Salvatore Di Sarno, che era anche sindaco uscente. I dem invece si erano schierati con Giuseppe Di Bianco e, alla fine, hanno avuto torto. Di Sarno, appoggiato anche dai centristi con il sindaco di Benevento, Clemente Mastella, ha sbaragliato l’avversario al primo turno superando il 60 per cento dei consensi. Vittoria pentastellata nel singolare abbraccio con i centristi. Il distinguo suicida, vista la potenza del candidato sindaco Enzo Cuomo, ex senatore e al suo quarto mandato non consecutivo, ha visto perdente l’ala dei pentastellati legata a Giuseppe Conte a Portici. Non espresso in pubblico, ma chiaro il sostegno a Cuomo di Luigi Di Maio che ha avuto ragione se il sindaco, appoggiato dai dem e vicino anche al presidente della Regione, Vincenzo De Luca, ha stravinto con oltre l’80 per cento dei voti. Magro il bottino del candidato dei 5 Stelle targato Giuseppe Conte: Aldo Agnello. Una lotta interna al Pd ha diviso il sostegno ai candidati sindaco di Pozzuoli. Il sindaco uscente Vincenzo Figliolia ha sostenuto l’ex assessore Paolo Ismeno, mentre il Pd ufficiale, alleato con i Verdi, i centristi di Calenda e il Psi, ha appoggiato convinto Luigi Manzoni, presidente uscente del Consiglio comunale. Una lotta all’ultimo voto, in un testa a testa che ha portato i due candidati al ballottaggio con il 44 per cento di voti a Manzoni e il 43 per cento a Ismeno.
Era molto atteso il patto Pd-M5s a Nola, città del sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi. Qui il giudice amministrativo Carlo Buonauro è stato sostenuto dai dem e dai pentastellati con l’appoggio convinto dei fratelli Manfredi. Non ha avuto vita facile Buonauro, che ha dovuto contendersi l’elezione fino all’ultimo voto con l’architetto Maurizio Barbato, appoggiato da liste civiche e anche dal centrodestra seppure non con liste ufficiali. Allo spoglio non ancora definitivo, Buonauro prevale sul suo concorrente. Attesa fino all’ultimo voto anche ad Acerra, altro test per l’intesa Pd-5 Stelle che sostenevano Andrea Piatto, presidente del Consiglio comunale uscente contrapposto al reumatologo Tito D’Errico appoggiato dal sindaco uscente Raffaele Lettieri. E la forza di Lettieri si è sentita, se il suo candidato ha prevalso contro l’alleanza ufficiale Pd-5 Stelle. Nulla di fatto e giudizio rinviato a Capua, altro test per l’alleanza, dove Adolfo Villani, sostenuto da Pd e 5 Stelle, dovrà vedersela al ballottaggio con Fernando Brogna. Ma in Campania, molte sono state le conferme dei sindaci uscenti in centri con meno abitanti. Era senza storia la competizione elettorale a Ischia, dove Enzo Ferrandino ha superato il 90 per cento dei consensi contro un esordiente Gennaro Savio del partito comunista marxista-leninista. Conferma anche nell’altro Comune ischitano chiamato al voto, Barano, dove ha prevalso l’uscente Dionigi Gaudioso. Ha ottenuto una valanga di voti con oltre il 70 per cento. Tutto personale anche il successo del sindaco di Sapri, Antonio Gentile. Anche la sua è stata una riconferma: Gentile era sindaco uscente e, solo tre anni fa, aveva lasciato i dem e i legami con il gruppo di Vincenzo De Luca, per aderire a Italia viva. Ha prevalso con il 74,65 per cento dei voti appoggiato da una sua lista civica. Il simbolo del Pd invece ha prevalso a Nocera Inferiore con il suo candidato sindaco, Paolo De Maio, sostenuto anche dai socialisti. In questo Comune, i pentastellati non hanno presentato il loro simbolo a sostegno di candidati. A Sant’Antimo, città dalle più alte affluenze alle urne con il 74 per cento degli elettori, l’ha spuntata il candidato del Pd senza i 5 Stelle: l’avvocato Massimo Buonanno che era consigliere comunale uscente di maggioranza. E, tra i piccoli Comuni, terzo mandato per Ettore Liguori, ex presidente della Provincia di Salerno e già parlamentare repubblicano, a sindaco di Pisciotta nel Cilento.