“Distinguere la fase attuale di verifica congressuale” del Pd “e di inizio del dibattito costituente e quella delle decisioni costituenti, da affidare alla prossima Assemblea nazionale”. E’ quanto si legge nel documento-appello dei promotori dell’iniziativa che si terra’ domani 22 dicembre, dalle 10.30 alle 12.30, nella sala Sassoli della Direzione nazionale del Pd. Il documento “Per una vera fase costituente: ricostruire il Pd sulle fondamenta originarie dei valori dei Democratici” e’ promosso da Stefano Ceccanti, Graziano Delrio, Stefano Graziano, Marianna Madia, Roberto Morassut, Pina Picierno, Debora Serracchiani, Giorgio Tonini, Walter Verini. Saranno presenti il segretario Enrico Letta e i tre candidati Stefano Bonaccini, Paola De Micheli e Elly Schlein. Il documento sostiene che “Il risultato del 25 settembre ha in definitiva messo in discussione la funzione storica del Pd, il senso stesso della sua esistenza”, afferma quindi che “Lo spirito ‘costituente’ chiama le componenti culturali, politiche, territoriali del partito ad uno sforzo per convergere su cio’ che unisce” e che “tenere insieme e armonizzare le due diverse tensioni, il Congresso e lo ‘spirito costituente’ e’ tanto difficile quanto indispensabile”. I promotori affermano che rispetto ai “testi costituzionali del Pd vanno messi al bando i giudizi sommari in favore di un approccio rispettoso, non solo delle personalita’ che di quella vicenda furono protagoniste, ma anche e soprattutto del metodo partecipato che allora fu adottato. A quindici anni di distanza i principi fondamentali alla base della fondazione del Pd, al di la’ delle loro formulazioni puntuali, appaiono del resto piu’ attuali che mai. A cominciare dall’idea che esista un’identita’ democratica, per cosi’ dire ‘senza aggettivi’, che non solo non e’ meno forte e strutturata delle sue declinazioni novecentesche, vuoi in senso liberale, socialista, cristiano, o altro ancora, ma si pone al contrario come piu’ capace e adeguata a cogliere e interpretare le sfide e le speranze del nostro tempo”. Pertanto secondo i promotori “se i documenti costitutivi possono essere aggiornati, non e’ certo per tornare indietro rispetto all’intuizione della centralita’ della questione democratica in quanto tale. Si tratta, semmai, di sviluppare quanto e’ contenuto nel codice genetico del Pd. I Democratici sono chiamati a fare scelte tali da configurare una forza davvero aperta, che concili la stabilita’ di cio’ che noi chiamiamo ‘partito’ con l’agilita’ di cio’ che chiamiamo ‘movimento'”. In conclusione i promotori chiedono: “al Segretario nazionale, nella sua veste di garante del percorso, di favorire la chiara distinzione tra una dimensione di revisione costituzionale, che senza azzerare i principi fondamentali privilegi cio’ che unisce, e una piu’ propriamente congressuale, di confronto e competizione tra piattaforme e candidati alla segreteria”; “al Comitato di far propria questa impostazione e di agevolare l’azione del Segretario nel farla rispettare”; “ai candidati di condividere l’impegno a non trascinare nella legittima e salutare competizione per la leadership i principi identitari del Pd, collocando la competizione sul terreno del loro sviluppo in una efficace e convincente proposta politica e di governo” e quindi “di distinguere la fase attuale di verifica congressuale e di inizio del dibattito costituente e quella delle decisioni costituenti, da affidare alla prossima Assemblea nazionale”.
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