Così non vale. È accanimento terapeutico. Siamo ai limiti del sadismo. Gennaro Oliviero aveva pigiato sull’acceleratore per ritagliarsi uno spazio di primo piano nel congresso nazionale del Pd. Da un bel po’, un antesignano, ha annunciato il suo appoggio a Stefano Bonaccini nella corsa per la leadership dem. Il presidente del consiglio regionale della Campania ha promosso anche un comitato in provincia di Caserta per supportare il governatore dell’Emilia Romagna. Ma nemmeno partendo in anticipo è riuscito a tagliare il traguardo. In Terra di Lavoro a qualche suo accolito non è andata giù la fuga in avanti del capobastone. Una carezza rispetto alla sprangata di oggi: Bonaccini ha scelto come suo braccio destro Pina Picierno, vicepresidente del Parlamento europeo. Lei e Oliviero sono come il diavolo e l’acqua santa. Assegnate voi i ruoli. L’annuncio dell’aspirante leader nazionale del Pd è più doloroso di un colpo d’ascia. La decisione di Bonaccini è come una scure che taglia la testa di Oliviero. Già si intravede la scia di sangue e il capo rotolare tra i corridoi democrat. Picierno, si apprende da una nota, affiancherà nella campagna congressuale Bonaccini “assieme ad una nutrita schiera di quarantenni del Pd, giovani eletti portando il suo contributo soprattutto per le tematiche del Mezzogiorno e dell’Europa”. Oliviero è giunto al capolinea senza nemmeno ingranare la prima. Ora è stretto nella morsa della Picierno e di Stefano Graziano.
In questa fase il deputato dem è come il cinese che aspetta sulla riva arrivare il cadavere del nemico. Anche stavolta il Signor Sottile ha avuto ragione: mentre lui era fermo in meditazione gli è passato davanti il corpo di Oliviero in avanzato stato di decomposizione. Poco prima del colpo di mannaia di Bonaccini il senatore Francesco Boccia, commissario regionale del Pd campano, ha accolto l’invito di Elly Schlein di coordinare la sua mozione congressuale. Risultato? Graziano è legatissimo a Boccia. Ma è altrettanto vicino alla Picierno. Sillogismo aristotelico: Graziano cadrà in piedi al congresso Pd. Andrà come andrà. Il deputato dem, di scuola demitiana (e si vede), non ha mosso un dito. Eppure si ritrova in una botte di ferro. Lui, Picierno e Oliviero sono casertani. Non è difficile prevedere come finirà il congresso provinciale. Graziano e Picierno godono di ottima salute. Oliviero è un dead man walking. Game over.
Mario De Michele