Joe Biden è arrivato a Berlino per l’ultima visita ufficiale del suo mandato in Germania, incentrata sul sostegno occidentale all’Ucraina e sulle sorti del conflitto in Medio Oriente dopo l’uccisione del leader di Hamas Yahya Sinwar. Nelle sue 24 ore a Berlino, Biden incontrerà il cancelliere tedesco Olaf Scholz nonché i leader di Francia e Gran Bretagna. Temi principali degli incontri: l’Ucraina, all’indomani della presentazione da parte di Volodymyr Zelenskyj del suo “piano di vittoria” all’Unione Europea e alla Nato, e il Medio Oriente. La Corea Nord ha deciso di inviare quattro brigate per un totale di 12.000 soldati a sostegno della Russia nella sua guerra contro l’Ucraina. Lo riferisce la Yonhap, citando l’intelligence di Seul. E’ responsabilità della Germania evitare che la guerra fra la Russia e l’Ucraina diventi una guerra fra la Russia e la Nato, ha affermato il Cancelliere tedesco Olaf Scholz prima di incontrare oggi Joe Biden, Emmanuel Macron e Keir Starmer per il vertice sull’Ucraina e Medio Oriente. Tra i nodi fondamentali dell’incontro c’è l’ingresso nella Nato e la novità è che, per la prima volta, si aprono spiragli all’interno dell’Alleanza per concedere l’agognato invito formale ben sapendo che l’adesione sarà comunque un processo lungo e tortuoso. Scholz ha ribadito il suo ‘no’ all’invio di armi a lungo raggio a Kiev, come i missili Taurus. “Non considero questa una fornitura appropriata, e così rimarranno le cose”, ha affermato, respingendo uno dei punti del Piano per la vittoria presentato da Volodymir Zelensky per porre fine alla guerra entro il prossimo anno. “Il 2% del Pil in difesa è un dato acquisito da tutte le nazioni nella Nato e siamo rimasti tra i pochi a non averlo ancora raggiunto: questo è un tema sia politico, perché ci siamo impegnati a raggiungerlo, ma anche un problema della difesa italiana, perché in un periodo di questo tipo l’investimento per la difesa non lo fai solo perché fai parte di un’alleanza, ma perché la difesa e la deterrenza sono necessarie per garantire un futuro democratico, anche alla nostra nazione”. Lo ha detto il ministro della Difesa Guido Crosetto a Bruxelles, precisando che, al momento, la traiettoria della spesa militare in manovra è “decrescente”

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