Niente assembramenti nei centri storici delle città campane, con particolare attenzione al lungomare di Napoli, preso letteralmente d’assalto nei giorni scorsi, e controlli affidati a vigili urbani, carabinieri e polizia. Esercito in alcuni punti, ma niente servizio di sorveglianza strada per strada. E potrebbe anche arrivare il balzo della Campania, anche perché ormai in tanti lo invocano, da zona gialla a zona rossa. Sperando che almeno qualcuno ci dica in quale percentuale bar, ristoranti e centri commerciali, già adesso assai poco frequentati e soggetti a norme fortemente penalizzanti, rappresentino fonte di contagio. Intanto questa mattina il sindaco di Napoli Luigi De Magistris ha illustrato al prefetto Marco Valentini i provvedimenti che si accinge a mettere in campo con una propria ordinanza. “Dopo tante mie sollecitazioni – ha tra l’altro detto -, nessuno ci dice se la realtà è uguale ai dati”. De Magistris si è anche detto contrario all’utilizzo dell’Esercito in compiti di controlli capillari. Una dato è cderto, Napoli non sarà chiusa completamente ma ci saranno, da parte del sindaco, dei provvedimenti, per così dire, mirati. Intanto l’ Unità di crisi della Regione Campania ha annunciato l’arrivo di nuove ordinanze, evidenziando come già nella giornata di ieri, è stato fatto invito al Prefetto di Napoli di procedere all’adozione di misure restrittive nelle aree di maggiore assembramento nel territorio di Napoli e della provincia, dando priorità al controllo sul lungomare di Napoli, parlando anche di assembramenti illegali, irresponsabili e pericolosi.
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