“Abbiamo fatto la storia”, sul palco di West Palm Beach con la sua famiglia e il vice J.D. Vance, Donald Trump ha dichiarato la vittoria e ha promesso di portare una nuova “età dell’oro” negli Stati Uniti. L’attuale conteggio della Cnn lo vede a 279 voti dei grandi elettori (per tornare alla Casa Bianca ne bastavano 270). Da Erdogan a Milei, i I leader mondiali si congratulano. Tra i saluti più caldi quello del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, che ha affermato che Trump ha realizzato il “più grande ritorno della storia”. Rinviato il discorso di Kamala Harris previsto alla Howard University all’1 di notte americana. C’è ancora incertezza alla Camera, dove i repubblicani sperano di difendere la maggioranza e quindi concludere le elezioni con un ‘cappotto’ ai democratici, vincendo la Casa Bianca ed entrambi i rami del Congresso. I repubblicani sono arrivati al voto con una maggioranza risicata, ed ai democratici basterebbe strappare cinque seggi per riprendere il controllo della Camera. Finora non sono riusciti a centrare l’obiettivo, anzi per tre seggi vinti ai repubblicani, ne hanno persi quattro. Ma ci sono ancora diversi duelli all’ultimo voto che sono senza vincitore, e Politico scrive che potranno essere necessari giorni, se non settimane, prima di capire quale partito avrà la maggioranza, a causa del fatto che alcuni stati, come Arizona o California, impiegano molto tempo nello spoglio. E anche perché in alcuni stati quando lo scarto è sotto una certa percentuale scatta automaticamente il riconteggio.

“Abbiamo ottenuto una vittoria storica, forse la più grande di sempre negli Stati Uniti. Gli elettori ci hanno dato un mandato forte, consegnandoci anche il Senato e la Camera. Dio mi ha risparmiato per salvare il nostro paese”, la conta dei voti non è ancora terminata ma Donald Trump parla già da 47esimo presidente degli Stati Uniti dal Convention Center di West Palm Beach. Nelle ore precedenti era stato più prudente dei suoi collaboratori nel valutare i dati che man mano arrivavano dagli Stati.

Gli Stati Uniti si trovano nella situazione legale senza precedenti di avere un presidente eletto, Donald Trump, che nelle prossime settimane potrebbe doversi presentare di fronte al giudice di Manhattan che l’ha condannato nel processo penale collegato alla vicenda Stormy Daniels. Il giudice Juan Merchan ha infatti accettato a spostare a dopo l’elezioni, esattamente al 26 novembre, l’udienza per annunciare la sentenza, che sulla carta potrebbe prevedere quattro anni di prigione, per i 34 capi di imputazione di falsificazione di documenti finanziari. Ma la vittoria elettorale potrebbe cambiare completamente le cose e diventare la “carta uscita di prigione” per Trump.

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