Tutto ha inizio nel 2017. La Fondazione con il Sud approva il bando storico-artistico intitolato “Il bene torna comune”. Il finanziamento ammonta a 495mila euro. L’obiettivo è nobile: valorizzare l’ex Municipio Atellano con un accordo di programma tra i Comuni di Sant’Arpino (capofila), Succivo, Orta di Atella e il Polo museale della Campania. Il progetto prevede la realizzazione al primo piano dell’immobile di un Museo archeologico. Gli altri spazi sono destinati ad accogliere studenti, promuovere mostre, alimentare la fiammella della cultura e della rinascita del territorio. Iniziativa lodevole. L’acqua si intorbidisce quando si apre il capitolo “partenariato”. Chi si aggiudica il bando? Il soggetto responsabile è la società cooperativa Terra Felix con il progetto “Fabula, laboratorio di comunità”. Il legale rappresentante è Teresa Ubaldini. Chi è costei? È sposata con Antonio Pascale, fratello di Francesco Pascale, padri di Geofilos. Oltre a genitori, mariti, mogli e cognati spunta anche il nome della sorella Paola Pascale, referente del progetto e membro del cda di Terra Felix. Non finisce qui: il referente di comunicazione è Ivan Esposito, socio di Geofilos (link in basso). Un affare di famiglia in perfetto stile Casale di Teverolaccio a Succivo. In quel caso l’intreccio è stato reciso con decisione dal sindaco Salvatore Papa. Bene così. Ma la famiglia Pascale è ramificata nell’intero Agro atellano. Fa di nuovo bingo. Con il progetto “Fabula, laboratorio di comunità” ottiene la gestione dell’ex Municipio di Atella, particolarmente appetibile perché al suo interno è prevista anche la nascita di un bar-bistrot. Soldi facili. Nel giugno 2019 c’è la firma del contratto di locazione tra Sant’Arpino e Terra Felix. Per conto dell’ente locale lo sottoscrivono il funzionario Vito Buonomo e il segretario comunale Mariarosaria Lanzano. A nome dell’associazione firma Teresa Ubaldini in Pascale. Il canone di locazione fa sbarrare gli occhi: zero euro. Sulla carta è fissato a 12mila euro all’anno, che è già una miseria. L’intero importo a carico di Terra Felix viene scomputato per le “spese di ristrutturazione e di adeguamento pari a 168mila euro”. Di conseguenza per “i primi 14 anni non è prevista la corresponsione di alcun canone”. Fioccano le zone d’ombra: dov’è il progetto preliminare che ha fissato il costo dei lavori a 168mila euro? È stato autorizzato dal Comune di Sant’Arpino? Non solo. Nell’accordo di programma la durata per il conduttore è di 10 anni, nel contratto di locazione diventa di 14 anni per consentire a Terra Felix di ammortizzare l’intera somma di 168mila euro. Ma se c’è già un finanziamento di 595mila euro perché sgravare la famiglia Pascale delle spese di ristrutturazione? Sul fronte “partenariato” emergono altre sorprese. Spiccano le associazioni Il Colibrì, l’Istituto di Studi Atellani e la Pro Loco di Sant’Arpino. In pratica l’amministrazione guidata dall’allora sindaco Giuseppe Dell’Aversana fa asso piglia tutto. Strano. Pur essendo il Comune capofila Sant’Arpino detiene soltanto il 20,83% delle quote, a fronte del 31,63% di Succivo e del 47%,54 % di Orta di Atella. Un’altra anomalia è rappresentata da Il Colibrì. L’e-mail del sodalizio è rtspulcinellamente@libero.it. Che c’azzecca Il Colibrì con la rassegna Pulcinellamente? I conti non tornano. Per forza. A capo dell’operazione c’è la famiglia Pascale. Un nome, una garanzia.

Mario De Michele
(continua…)

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Teresa Ubaldini e Antonio Pascale


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