I nodi prima o poi verranno al pettine. Si attende con una certa curiosità, qualcuno forse con trepidazione, la rendicontazione per le attività in favore dei minori realizzate entro il 31 dicembre 2024. Il progetto è stato curato in modo certosino dall’assessore alle Politiche sociali Pasquale Pellino. Per l’anno appena trascorso al comune di Orta di Atella sono stati stanziati 45.423 euro dal ministero per la Famiglia e le Pari opportunità. Si tratta di fondi vincolati finalizzati esclusivamente, riportiamo testualmente dalla normativa, al “potenziamento dei servizi socioeducativi territoriali, dei centri estivi diurni e dei centri con funzione educativa e ricreativa”. Non per altre iniziative. Meno che mai per amenità di vario genere. È specificato con chiarezza nelle linee guida previste dal dipartimento per le Politiche della famiglia. Per attuare il progetto Pellino si riduce al 13 dicembre 2024. Giulia Natale, allora capoarea del settore Servizi sociali e Culturali, anche lei scappata da Orta di Atella (chissà perché?), conferisce l’appalto diretto alla società cooperativa La Via Lattea. “L’operatore economico – si legge nella determina – si è dichiarato disponibile ad eseguire il servizio con un costo di 39.000 euro oltre Iva al 5% per un totale di 40.950 euro per una durata pari a mesi 1 a decorrere dalla data di inizio effettivo del servizio e fino al 31 dicembre 2024. Di procedere, pertanto, all’affidamento diretto a “La Via Lattea” del servizio di realizzazione di attività socio-educative a favore dei minori finanziate dal dipartimento per le politiche della famiglia per l’importo complessivo 40.950 euro” (link in basso).
In realtà la società cooperativa non fornisce il servizio per un mese. Non per colpa sua. Ma per il semplice fatto che l’incarico le viene affidato il 13 dicembre a causa del ritardo biblico di Pellino. Almeno 48 ore per organizzarsi e già siamo a metà mese. Restano 15 giorni per attuare il progetto. Calcolatrice alla mano, La Via Lattea ottiene un appalto che le frutta la bellezza di 2.600 euro al giorno. Con una cifra del genere Orta di Atella sarebbe dovuta diventare la capitale mondiale dei servizi in favore dei minori. Ma, come sempre, tra il dire e il fare ci passa di mezzo il mare. E nel caso ortese si tratta di un oceano. Come detto, ma è bene ricordarlo, i fondi statali sono destinati e vincolati al potenziamento dei servizi socio-educativi territoriali, dei centri estivi diurni e dei centri con funzione educativa e ricreativa. Dal 15 al 31 dicembre 2024 nulla di tutto ciò è stato messo in campo. Passi per i centri estivi impossibili da organizzare in pieno inverno ma, dopo l’affidamento a La Via Lattea, non vi è rimasta traccia nemmeno di servizi socio-educativi territoriali. Chissà, forse il potenziamento delle strutture territoriali e dei centri con funzione educativa e ricreativa è stato attuato in gran segreto? Fatto sta che nessuno, ma proprio nessuno, ha notato né servizi socio-educativi territoriali, né centri con funzione educativa e ricreativa.
Tra le iniziative pubbliche degne di nota si staglia quella con Minni e Topolino in piazza con tanto di spumante e foto ricordo con Pellino, il sindaco Antonino Santillo e l’assessore Annalisa Cinquegrana, riapparsa in città dopo mesi, al punto che i cittadini la davano ormai per dispersa (foto in basso). Un altro evento memorabile si è svolto il 31 dicembre a Casapozzano con un programma da favola: musica, dj set, trampoliere e sputafuoco, manipolazione di palloncini, brindisi e auguri di fine anno (foto in basso). Roba di lusso. Immaginiamo le enormi difficoltà per l’allestimento. Da registrare però qualche leggero mugugno. Alcuni bambini hanno chiesto ai genitori di tornarsene a casa: “Papà, ma che è sta’ pagliacciata!”. “Mamma, è vero che siamo piccoli ma mica siamo dei deficienti?”. Nulla di che. C’è sempre chi è pronto a criticare. Al settimo cielo, invece, Santillo che in entrambe le manifestazioni si è dissetato con fiumi di bollicine. Occhi lucidi e capelli drizzati. Un gran bell’esempio per i minori. L’entusiasmo del primo cittadino ha reso felice anche Pellino: “Con questo successo mi merito la delega di vicesindaco”. L’assessore Cinquegrana c’era ma come se non ci fosse. Un revival delle riunioni di giunta. Negli ultimi 15 giorni di dicembre si è tenuto qualche altro evento con frizzi e lazzi con il contributo di associazioni di amici, parenti e dipendenti. Nulla di più. Come sono stati spesi ben 40.950 euro? Come si farà a giustificare un costo di 2.600 euro al giorno? Non vediamo l’ora di saperlo.
Per ottenere i fondi statali l’amministrazione dovrà scalare una montagna più alta dell’Everest. Quali e quanti bambini ortesi hanno partecipato ai laboratori? Quanti soldi sono stati spesi per potenziare la rete territoriale dei servizi socio-educativi? E soprattutto quale nuovo funzionario comunale si assumerà la responsabilità di dichiarare per iscritto che il progetto è stato attuato nel rispetto delle linee guida del ministero per la Famiglia e le Pari opportunità? Giulia Natale si è tolta dai casini. Ha detto addio al comune. L’ex capoarea sa benissimo che utilizzare finanziamenti dello Stato per finalità diverse da quelle per cui sono stati stanziati configura reati penali e amministrativi. E soprattutto implica la mancata erogazione dei fondi. Qualcuno dovrebbe chiedersi seriamente come mai i segretari comunali e i funzionari se la filano da Orta di Atella. Forse è colpa di chi viola in continuazione e in modo pacchiano le normative vigenti e poi vorrebbe scaricare sui dipendenti del comune tutte le responsabilità? Mutuando Esopo: “È facile essere spregiudicati a distanza di sicurezza”.
Mario De Michele
(continua…)
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