Reddito di cittadinanza, pensioni, bollette, flat tax, cartelle esattoriali, bonus cultura. La Manovra del governo Meloni è attesa dalle ultime tappe di un iter che nelle fasi finali si è rivelato più faticoso del previsto. Solo ieri in tarda serata è arrivata la richiesta di fiducia del governo in Aula alla Camera, in programma alle 20.30 alla Camera, con la prima chiama: le dichiarazioni di voto si svolgeranno a partire dalle 19. Lo ha stabilito la conferenza dei capigruppo di Montecitorio. Il voto finale sul provvedimento è previsto per le 6 del mattino del 24 dicembre.
Arriva un’ulteriore stretta: chi rifiuterà un’offerta di lavoro perderà il reddito. Non c’è più la definizione «offerta congrua» e questo vuol dire che non verranno più considerate esperienze, competenze o distanza dal posto di lavoro. Il Reddito nel 2023 sarà erogato al massimo per 7 mesi a tutte le persone considerate “occupabili”. Oltre questo termine potranno continuare a percepirlo le famiglie con figli, con disabili a carico e gli ultra sessantenni. Un’altra novità introdotta con gli emendamenti, riguarda il contributo di 280 euro per l’affitto.
Non sarà più pagato ai percettori di reddito, ma direttamente ai proprietari di casa. Infine, i percettori del sussidio che hanno tra 18 e 29 anni e non hanno completato il ciclo scolastico obbligatorio, per poter continuare a percepire l’assegno dovranno frequentare necessariamente dei corsi di formazione. Per chi è in povertà assoluta viene istituito il reddito alimentare: pacchi antispreco con l’invenduto di negozi e supermercati saranno distribuiti ai più bisognosi.
Bollette, le novità: prezzi più bassi fino a marzo
Il governo ha destinato 21 dei 35 miliardi di euro per venire incontro alle famiglie e alle aziende alle prese con il caro-bollette. Per i nuclei con Isee fino a 15mila euro annui disponibile il bonus sociale per scontare ulteriormente i rincari di luce e gas. In Manovra rifinanziato fino al 30 marzo 2023 il credito d’imposta relativo alle bollette di luce e gas di ristoranti, bar e attività commerciali, che salirà dal 30 al 35% così come quello delle imprese energivore e gasivore passa dal 40% al 45%.
Pensioni: minime e rivalutazione, cosa cambia
Cambia la rivalutazione automatica degli assegni, con un aumento dall’80 all’85% dell’indicizzazione per quelli tra 4 e 5 volte il minimo (circa 2.000-2.500 euro), e una riduzione degli scaglioni per le pensioni più alte. Opzione donna sale a 60 anni (riducibili di un anno per figlio fino ad un massimo di due) e per tre sole categorie: caregiver, licenziate o invalide. Le pensioni minime arrivano a 600 euro ma solo per gli over 75 e solo per il 2023. Resta il divieto per la Pubblica amministrazione di conferire incarichi remunerati di qualunque tipo ai pensionati. Solo nel 2023, in attesa della riforma delle pensioni, è previsto anche l’anticipo pensionistico con Quota 103: 62 anni di età e 41 di contributi. Chi preferisce continuare a lavorare potrà approfittare del “Bonus Maroni” che prevede la rinuncia al pagamento di tutti i contributi da parte del datore di lavoro per avere la stessa cifra direttamente in busta paga, senza concorrere al computo della pensione finale.
Famiglie, rafforzati assegno unico e congedi
Il congedo parentale sale dal 30 all’80% e potrà essere usato anche dai papà: potrà essere utilizzato «in alternativa tra i genitori per la durata massima di un mese fino al sesto anno di vita del bambino». Per le famiglie numerose aumenta l’assegno familiare: dal primo gennaio la maggiorazione mensile forfettaria per i nuclei familiari con quattro o più figli è incrementata a 150 euro (il 50% in più rispetto ai cento euro inizialmente previsti dal testo base della legge di bilancio).
Cartelle, a marzo stralcio sotto i 1.000 euro. Escluse le multe
Slitta di due mesi, dal 31 gennaio al 31 marzo, lo stralcio automatico delle cartelle fino a mille euro relative al periodo 2000-2015. Approvato anche l’emendamento che esclude dalla cancellazione automatica le sanzioni amministrative, comprese le multe. Inoltre i Comuni possono decidere di non applicare la norma. Così il governo ha provato ad ascoltare le richieste anche delle amministrazioni comunali che negli ultimi giorni si erano dette preoccupate per la tregua fiscale ipotizzata in una prima ipotesi dall’esecutivo con stralcio di tutte le cartelle al di sotto dei 1.000 euro. L’aiuto, infatti, era visto come fortemente impattante sulle casse comunali in quanto il 90% dei crediti non supera la soglia dei 1.000 euro.
Flat tax
Per autonomi e partite iva la tassa piatta è estesa ai redditi fino a 85mila euro e arriva una flat tax incrementale al 15% con una franchigia del 5% e un tetto massimo di 40.000 euro.
Superbonus, bonus psicologo e bonus casa
Capitolo Superbonus: per i condomini arriva la proroga fino al 31 dicembre 2022 dei termini per presentare la Cila per poter beneficiare del 110%, purché le delibere assembleari siano state approvate entro il 18 novembre. Legata alle ristrutturazioni arriva la proroga della detrazione del 50% per l’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici green. Il tetto viene portato a 8.000 euro (dai 5mila previsti per il prossimo anno a legislazione vigente) rispetto ai 10.000 di quest’anno. Il bonus psicologo diventa permanente e sale da 600 a 1.500 euro, con tetto Isee a 50.000 euro. Le risorse però non sono molte: 5 milioni di euro l’anno prossimo e 8 nel 2024.
Smart working prorogato solo per i fragili
Per i lavoratori fragili lo smart working, sia nel pubblico che nel privato, è prorogato fino al 31 marzo. I lavoratori in particolari condizioni di salute potranno continuare a usufruire del lavoro agile senza accordi individuali fino al 31 marzo. Per chi invece ha figli sotto i 14 anni scatta dal 2023 la formula standard, ovvero basata su un’intesa con l’azienda o fra l’azienda e i sindacati, così come per i lavoratori privati.
Pos, nessuna soglia per le sanzioni
La norma al centro delle polemiche, con cui si introduceva un tetto di 60 euro entro il quale i commercianti avrebbero potuto rifiutare transazioni col Pos senza incorrere in sanzioni, non passa. Ma i costi delle transazioni elettroniche a carico degli esercenti restano al centro dell’attenzione: per mitigare quelli fino a 30 euro arriva un tavolo permanente tra le categorie interessate. Se non si arriverà ad una soluzione, scatterà per le banche e per i prestatori dei servizi di pagamenti un «contributo straordinario» a favore dei negozianti.
Bonus giovani, 18App si sdoppia: con Isee e merito fino a 1.000 euro
Archiviata la 18App, il bonus di 500 euro che scattava per tutti al compimento dei 18 anni, nascono altre due carte: una Carta Cultura Giovani e una Carta Merito, entrambe di 500 euro, separate ma cumulabili per un totale di mille euro. Se la 18App era, dunque, a disposizione di tutti i maggiorenni le due nuove carte prevedono delle regole: con la prima si deve avere un Isee di massimo 35 mila euro. La seconda la ottiene chi prende il massimo dei voti, 100, all’esame di maturità ma se lo studente ha anche Isee a 35mila euro raddoppia. Scatta anche un meccanismo di controlli e sanzioni anti-truffa per evitare gli utilizzi impropri registrati con la 18App. Per gli esercenti è prevista una sanzione da 1.000 euro fino a cinquanta volte la cifra indebitamente utilizzata.
Bonus mobili
Tra gli emendamenti approvati, poi, c’è anche un aumento del bonus mobili per il 2023. Per il 2023 era previsto che l’incentivo per l’acquisto di arredamento e di elettrodomestici ad alta efficienza energetica in caso di ristrutturazione di un immobile, si riducesse dai 10 mila euro del 2022 a 5 mila euro. Con il passaggio in Parlamento si è deciso di portare la spesa detraibile a 8 mila euro per il prossimo anno.