Indovina indovinello, chi sarà il prossimo presidente dell’Acquedotti Scpa? Diamo qualche indizio. Vediamo se riuscite a svelare l’arcano. Il nome inizia con la D, il cognome con la M. È avvocato e ha ricoperto la carica di sindaco presso un Comune dell’Agro aversano. Attualmente è consigliere comunale di quello stesso ente. Non avete ancora indovinato? È molto legato all’assessore regionale all’Agricoltura Nicola Caputo. Ora vi forniamo un elemento decisivo per scoprire il prescelto: è stato indagato, quando era primo cittadino, per la realizzazione dello svincolo di Villa di Briano, poi scagionato da tutte le accuse. Ora avete capito: il timone della società idrica, partecipata a prevalenza pubblica, con Orta di Atella socio di maggioranza, sarà affidato a Dionigi Magliulo. Come facciamo a saperlo se non si è ancora svolta la selezione? Siamo sensitivi. E talmente sicuri di noi che accettiamo scommesse. L’avviso pubblico pubblicato dall’amministrazione comunale ortese ha il sapore di una farsa. Il nome di Magliulo è spuntato al termine delle serrate trattative tra il sindaco Vincenzo Gaudino e Gianfranco Piccirillo. Che quando si tratta di spartizioni è sempre seduto a capotavola, mentre gli alleati e gli amici di partito vengono tenuti all’oscuro di tutto.
Pur di tenersi stretta la seggiola Gaudino ha ceduto ai ricatti politici di Piccirillo. Il leader del Pd locale ha detto a chiare lettere al sindaco: o mi dai un posto di potere ben remunerato oppure ti mando a casa. Piccirillo “controlla” Annalisa Cinquegrana, che è sua cognata, e Antonino Santillo. Due consiglieri determinanti per le sorti dell’amministrazione di centrosinistra. In cambio ha ottenuto la poltrona di presidente del cda dell’Acquedotti. Sul nome di Piccirillo sarebbero fioccati i veti. Quindi l’astuto dem, di scuola brancacciana, ha indicato Dionigi Magliulo, suo amico fraterno e compagno di classe ai tempi del liceo scientifico. Chi più di Magliulo può offrire ampie garanzie a Piccirillo? Nessuno. Sicuramente sarà una gestione bipartisan dell’Acquedotti, fifty-fifty per capirci. I due amici per la pelle si divideranno oneri e onori. Tutto al 50%. Che affiatamento. Un patto tra gentleman. Da giovani Piccirillo e Magliulo si sono spartiti il sono. Ora che sono adulti si spartiscono qualcos’altro. Ecco perché il leader dei dem ortesi, prima ha giocato al rialzo con un documento al vetriolo contro il sindaco, poi è sceso a patti con Gaudino. Che, davvero senza scuorn, si è prestato a una spartizione vergognosa. Sempre che la nostra previsione si avveri. Può anche darsi che per una volta abbiamo preso una svista. In tal caso, se il nuovo presidente dell’Acquedotti sarà scelto sulla base di competenza e meriti plaudiremo a Gaudino e company. Ma accettiamo scommesse: noi puntiamo su Dionigi Magliulo, che per ben tre anni guiderà il cda della società idrica intascando un’indennità di carica che si aggira attorno ai 3mila euro al mese. Togliendo il caro prezzi, applicato impietosamente da Piccirillo, l’ex sindaco di Villa di Briano si metterà nel portafoglio 1.500 euro mensili. Ancora una volta Gianfranco Piccirillo ha utilizzato i Democratici e Riformisti come arma di ricatto politico nei confronti del primo cittadino. Loro ci sono cascati. Alla fine l’unico a capitalizzare è stato l’ex fedelissimo di Brancaccio. Ma si vocifera che Francesco Tessitore e Luca Mozzillo siano stufi di essere trattati come burattini. Per il momento non faranno polemiche rimandando la resa dei conti al consiglio comunale con all’ordine del giorno l’approvazione del bilancio. L’eventuale spaccatura tra Dem e Riformisti sarebbe letale per Gaudino. Che rischia seriamente di non mangiare il panettone.
Mario De Michele