Vista dall’alto, la Terra dei Fuochi è un colpo d’occhio che lascia sgomento papa Francesco fin dall’elicottero che lo porta in volo dal Vaticano verso Caserta: “E’ terribile” lo sfregio di questa “bella terra”. Un territorio che, però – incoraggia Bergoglio abbracciando i 200 mila che riempiono la piazza Carlo III antistante la Reggia di Caserta, dove oggi si è recato in una visita organizzata a tempo di record – va “tutelato e preservato” e richiede “di avere il coraggio di dire no ad ogni forma di corruzione e di illegalità”. Approdando in Campania per la festa patronale di Sant’Anna in una Caserta immediatamente mobilitatasi per una visita che fino a pochi giorni fa era del tutto inattesa, Francesco, che sarà di nuovo nella città campana lunedì per un incontro senza precedenti con una comunità evangelica pentecostale, non ha deluso le aspettative di un forte richiamo alla riscossa di un territorio dove si sconta l’ombra pesante della camorra, dei traffici legati allo sversamento dei rifiuti che avvelenano l’aria e i terreni, delle tensioni tra comunità locale e migranti. E che, nel non troppo lontano 1994, ha visto persino l’uccisione in chiesa di un prete, quel don Peppe Diana per cui si chiede la beatificazione. La “vostra bella terra – ha sferzato il Papa nella messa celebrata nel pomeriggio nel piazzale antistante la Reggia dopo aver incontrato il clero locale – richiede di essere tutelata e preservata, richiede di avere il coraggio di dire no ad ogni forma di corruzione e di illegalità, richiede a tutti di essere servitori della verità e di assumere in ogni situazione lo stile di vita evangelico”. Bergoglio ha lanciato un forte appello ad avere il “coraggio” della legalità, di perseguire “il bene comune”. “So che soffrite”, si è rivolto il Papa alla folla interrotto dagli applausi, ma “chi diventa amico di Dio – ha esortato -, ama i fratelli, si impegna a salvaguardare la loro vita e la loro salute anche rispettando l’ambiente e la natura”. “Quando sono arrivato – ha anche raccontato ai fedeli – uno di voi mi ha detto: ‘Padre ci dia la speranza’: io non posso darvi la speranza ma posso dirvi che la speranza c’è dov’è c’è Gesù”. Francesco ha voluto rivolgere un appello anche a favore dei migranti: “Accoglieteli”. Quindi, concludendo l’omelia, Francesco ha rivolto un pensiero per la festa patronale di Sant’Anna, occasione per lui di esortare a vigilare contro ogni forma di infiltrazione nelle feste patronali, come successo di recente in Calabria ad opera delle cosche. “Desidero incoraggiarvi tutti – ha detto – a vivere la festa patronale libera da ogni condizionamento” ed anzi come “espressione pura della fede di un popolo”. Alle parole del Papa hanno fatto eco quelle del vescovo Giovanni D’Alise, che al termine della messa ha descritto la terra casertana come “attaccata da più parti”, “sventrata e fatta deposito di rifiuti particolari provenienti dall’Italia e dall’Europa, che causano morti e disagi”: “c’è anche una disoccupazione che toglie il respiro”, ha aggiunto, mentre “non mancano criminalità e corruzione”. Congedandosi dai fedeli, dopo aver lanciato ancora una volta il suo monito a non lasciarsi “rubare la speranza”, Bergoglio ha infine annunciato che entro l’anno visiterà la città di Napoli ma non ha specificato alcuna data. “Il cardinale Sepe – ha confidato riferendosi all’incontro a tu per tu di poco prima con l’arcivescovo partenopeo – mi ha detto che lì sono un po’ gelosi”.

 

 

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